Muriqi: "Sarri? A nessuno importa del calcio come a lui, è davvero incredibile. E' stato un onore giocare alla Lazio"
L'attaccante della Lazio in prestito al Mallorca, Vedat Muriqi, ha rilasciato un'intervista all'emittente turca Radio Lig:
"Prima di venire qui in Spagna avevo molta ansia. Ho fatto delle ricerche su città, club, tifosi... tutto è bellissimo. Il club è ben organizzato e sono felice qui. Resterò fino a fine stagione, poi deciderò cosa fare. Se si trova l'accordo anche con la Lazio, vorrei continuare qui. Adesso però voglio usare la mia esperienza per aiutare la squadra a salvarsi. Qui la mentalità è diversa. Perdere o essere retrocessi non è la fine del mondo, come invece è in Turchia. I giocatori sono un po' più a loro agio in questo senso. Quando sono andato alla Lazio sapevo di arrivare in una squadra che giocava insieme da 5-6 anni e che per me sarebbe stata davvero dura. Nella squadra c'erano giocatori come Caicedo, Immobile e Correa. Quell'anno, Ciro vinse la scarpa d'oro, superando Ronaldo e Messi. Alcuni mi chiedono ancora perché io ci sia andato, ma pensavo che un club come la Lazio non avrebbe speso 20 milioni per un giocatore da usare solo come sostituto. Mi sono fidato di questo pensiero. Poi però sono stato un po' paralizzato, ho preso il Covid appena arrivato e non era proprio l'inizio che avrei voluto. Non sono riuscito a dare il mio contributo e quando un giocatore viene pagato così tanto... Anche con Sarri, per quanto mi sentissi pronto, non sono riuscito a sfruttare le occasioni. Non voglio però incolpare qualcuno e trovare scuse. È stato un onore e un orgoglio per me giocare lì, ma non si può essere felici quando non si gioca. Vi dico una cosa su Sarri: penso che non ci sia nessun altro uomo al mondo a cui importi del calcio tanto quanto lui. Le persone leggono la sua storia e pensano ad un banchiere improvvisamente diventato un maestro di calcio, facendo commenti strani. Non è affatto così. Ogni allenamento con lui era come una partita. La squadra è di un livello incredibile. Ha solo un difetto, secondo me: per lui, tutti possono sbagliare, ma il sistema non può essere discusso. Questo sistema per lui ha funzionato al Napoli e anche alla Juventus. Quindi se non funzionava a Roma era un problema. Io ho lavorato con tanti allenatori bravi tatticamente o emotivamente, ma Sarri è davvero incredibile. Ci diceva che dovevamo giocare in avanti, non all'indietro. Aveva il controllo di ogni dettaglio. A gennaio ho parlato con la Lazio, poi mi sono incontrato con Sarri. Gli dissi che se non gli piaceva il mio posizionamento in campo, oppure non stessi andando bene in allenamento, avrei lavorato di conseguenza per adattarmi. Lui mi rispose di essere molto soddisfatto del mio lavoro, ma non rientravo nel suo sistema di gioco. Mi ha detto che preferiva con attaccanti bassi e veloci. In altre parole, mi ha fatto capire che non era il tipo di giocatore adatto per il suo modulo. Ho ricevuto offerte dalla Turchia, da tutti i grandi club turchi. Bisognava però soddisfare la richiesta della Lazio. Il Maiorca ha fatto del suo meglio ed è arrivata l'offerta più alta. Anche finanziariamente in Turchia la situazione non era la migliore. Così ho scelto Maiorca"