Il Messaggero | Sarri-Lazio, il feeling non c'è
La ciurma non segue il Comandante. Non funziona l'atteggiamento generale, non funziona il 4-3-3 a causa di interpreti non adatti, e il tutto ricade su prestazioni e risultati. La squadra non si fida di se stessa, non aggredisce le partite, è andata in svantaggio 6 volte su 7, nelle ultime quattro trasferte ha segnato un solo gol su rigore e perso tre volte. L'impressione è che la squadra abbia seguito troppo Sarri nei giorni tra la partita europea e la trasferta di Bologna: quel martellare sulla Lega cattiva, il calendario nemico, ha convinto i giocatori che la sconfitta andava bene. Ma già in generale è chiaro che la squadra non fosse pronta per una rivoluzione simile, già a partire dalle piccole cose: Sarri annuncia la formazione poco prima di andare in campo, Inzaghi la rivelava con un certo anticipo, visti anche i rapporti di amicizia. A livello individuale i più in crisi sembrano Luis Alberto e Acerbi: con Inzaghi, Milinkovic e Luis Alberto erano coperti da cinque difensori, adesso sono quattro e per i due centrali è cambiato il modo di coprire. Al derby la difesa ha funzionato grazie agli sbilanciamenti della Roma. In più c'è la grana portiere: Sarri non ne ha uno affidabile. Per non parlare del vice-Immobile. Non è colpa di Sarri, il danno è stato fatto da altri. Lo riporta Il Messaggero.