Oltre trentamila abbonati per il campionato (si chiude domani), intorno ai ventimila per la Champions (si chiude oggi e domani parte la vendita dei biglietti per la sfida con l’Atletico Madrid): numeri che dimostrano la fiducia dei tifosi nella nuova Lazio. E Claudio Lotito se ne compiace: «I nostri sostenitori – ha detto alla Radio Lega Serie A – hanno capito che c’è un progetto serio. Abbiamo risanato la società e adesso lavoriamo per dare maggior soddisfazione ai tifosi con i risultati, il bel gioco e l’organizzazione». Gli otto giocatori arrivati dal mercato hanno decisamente rinforzato la rosa: «È una squadra che ha tutto, dal punto di vista numerico e della qualità, per competere sia in Champions che in campionato. La Conference non ci interessa. Ora l’organico è completo in ogni ruolo, anche per le sostituzioni. Ho curato il mercato in prima persona – aggiunge Lotito - e penso di aver allestito una squadra in grado di giocarsela alla pari con tutti. Ora tocca a chi va in campo: la convinzione nei propri mezzi è l’ingrediente che può fare la differenza».

Quella che ha permesso alla Lazio di passare a Napoli, contro i campioni d’Italia. Sabato serve la controprova, a Torino contro la Juve. In Nazionale è scattato un piccolo allarme (contusione) per Zaccagni, che ieri si è allenato a parte ma per la sfida con i bianconeri dovrebbe recuperare: «Dovremo verificare – sottolinea Lotito - le condizioni fisiche e psicologiche dei nostri giocatori che tornano dagli impegni con le nazionali». Su Milinkovic, il presidente ha ricordato la famosa offerta «di oltre 100 milioni da parte di un club italiano»: era il Milan, nel 2018. Resta scettico, Lotito, sul Flaminio come stadio della Lazio: «Non può ottimizzare al meglio i ricavi. Ci serve un impianto efficiente, che sia adeguato alle esigenze del club e dei tifosi». La Repubblica/Giulio Cardone

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