Il Messaggero | Lazio, un "vantaggio mondiale" nella corsa Champions
Il discorso Mondiale capovolto. Sarri si è scagliato duramente contro l’organizzazione del prima rassegna continentale d’inverno, che ha spremuto i calendari da agosto e, ancor di più, nell’ultimo mese e mezzo. Dopo il ko dello Stadium, con il quarto posto comunque nel cassetto, alla fine ha benedetto questo stop: «Avendo giocato così tante gare, credo che la sosta possa solo fare bene a tutti. Siamo pieni di infortuni e acciacchi, le squadre sono stanche e hanno bisogno di recuperare e tirare il fiato». Da ieri si tirano invece le somme della prima parte di stagione a Formello. E così sarà sino a dopodomani, quando la Lazio romperà le righe e, dopo 10 giorni di ferie (20-30 novembre), si ritroverà ancora nel centro sportivo. Andranno direttamente in vacanza i 6 nazionali (Hysaj, Cancellieri, Provedel, Gila, Marusic e Adamonis) impegnati nelle amichevoli in cui è stato risparmiato Immobile, che prosegue invece a parte nella capitale la sua corsa contro l’ultimo affaticamento. Questa lunga pausa servirà per riabbracciare il bomber, ma anche Patric (già in Spagna a curare il ginocchio: «Mi dispiace per l’infortunio, ci rivediamo a gennaio»), Lazzari (nessuna lesione al polpaccio, già differenziato) e Zaccagni, diventato ieri papà di Thiago. PROGRAMMA - Nessuno dei degenti tornerà a forzare prima d’inizio dicembre, ma tutto il gruppo sarà tirato a lucido per la prima trasferta di Lecce del 4 gennaio. Sarri e il suo staff hanno studiato a giugno il richiamo di preparazione che riporterà la squadra al top della forma nel nuovo anno. Si spingerà sull’acceleratore in ritiro, sempre più probabile dal 12 al 23 dicembre a Formello stesso. E chissà che già non ci siano al fotofinish Milinkovic e Vecino. Al momento per entrambi è certo il trittico di gare del girone dal 24 novembre al 2 dicembre (per il serbo, Brasile, Camerun e Svizzera; Corea del Sud, Portogallo e Ghana per l’uruguagio). Sergej e l’ex interista saranno gli unici due biancocelesti a non avere un attimo di respiro, sono fra i giocatori più utilizzati da Sarri sinora (oltre 1000’ in campo), ma non giocano certo in Nazionali destinate ad arrivare in Qatar - salvo sorprese - sino in fondo. Nessun’altra delle prime sette big della Serie A oltretutto ha un numero così esiguo di giocatori (11 la Juve, 7 Inter, Milan e Napoli, 4 Atalanta e Roma) impegnati nel torneo. Finalmente a riposo Provedel (1882’), Felipe Anderson (1662’), Marusic (1638’), Romagnoli (1538’), Zaccagni (1341’) e Cataldi (1284’), scottati dall’ultimo ciclo di fuoco. TEST PSICOLOGICO - Vai a vedere che alla fine questo “maledetto” Mondiale non possa rivelarsi davvero un vantaggio. Perché Sarri ha dimostrato di essere un autentico maestro quando ha avuto tempo e ha potuto lavorare con continuità con la rosa quasi al completo. I risultati sono sempre arrivati, anche se Maurizio non riesce a vedere oltre l’orizzonte, dopo questo stop forzato: «Chi sarà capace di uscire meglio dalla sosta, è difficile dirlo. Penso che tutti ci siamo rifatti a vedere quello che fanno in Bundesliga nella pausa invernale, ma per noi sarà un esperimento». La problematica maggiore sarà tenere alta la tensione e attivo il cervello, dovrà essere costante la voglia di tornare a giocare calcio. È più un test psicologico, perché rispetto all’estate non ci saranno chissà quali nuovi carichi di lavoro, non si ricomincia da capo. Deve volare la Lazio, nel nuovo anno, alla conquista della Champions: «Il nostro obiettivo», è già il veleno di capitan Ciro. Senza l’Italia, il suo riscatto col mondo. Il Messaggero/Alberto Abbate