Le parole di Marco Baroni ai microfoni di Dribbling

Baroni

Sulla Lazio

Non esistono formule vincenti, però esiste un percorso. Ho scelto la strategia del coinvolgimento. Ho dato ai miei ragazzi le chance. Sono sempre i giocatori a essere usati meno che risultano fondamentali e ti fanno raggiungere un obiettivo. I calciatori devono portare emozione, sacrificio, passionalità, spendere tutti se stessi. È la più bella immagine che gli spettatori, che fanno sacrifici, possano ricevere. Anche al di là del risultato.

Sul Presidente Lotito

Un presidente che fa lavorare, protegge anche il lavoro non solo dell’allenatore ma anche delle persone che lavorano intorno a lui: il ds e la squadra, è una situazione che per un allenatore è ideale. Parliamo, ci confrontiamo, un rapporto fino adesso molto buono.

Sul percorso

Non devi mai dimenticarti da dove arrivi, nel momento in cui perdi quello, hai perso molto. 

La dedica a Gianni Di Marzio

Lui parlò molto bene quando andai al Lecce, mi fece una bellissima pagina di giornale. E mi disse che mi sarebbe costata 12 bottiglie di vino (ride, ndr.). Purtroppo non ho mai fatto in tempo a dargliele.

Sogni?

Sono un caparbio. Il messaggio che posso dare a chi guarda Baroni è quello di chi ha fatto un percorso credendo sempre in sé stesso, credendo in quello che faceva. Anche i sogni che sembrano irrealizzabili, se non molli e se sei sempre lì con la tua passione, e quella voglia di migliorarti e di crescere, si possono raggiungere.

Gol Scudetto a Napoli

È stato un gol che è stato un po’ nel mio destino, io rappresentavo la parte operaia in quel Napoli. Quel gol ha rappresentato anche questo, dovevo segnarlo io. Questa punizione che partì dai piedi di Diego, è stata una liberazione. Avvertivamo molto la pressione della città.

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