Claudio Lotito riceve un importante riconoscimento per la sua carriera da imprenditore. L'evento si è tenuto all'Hotel Sheraton a Roma, dove gli è stato consegnato il premio “Vita da Leader”. Ovviamente al centro dei discorsi c'era anche la Lazio. Il patron biancoceleste ha ripercorso i suoi anni da presidente della prima squadra della capitale analizzando tutto ciò che lo ha coinvolto fin dall'inizio e come la sua scelta sia stata basata sulla responsabilità verso ciò che ritiene un patrimonio storico e sociale.

Lotito parla di Lazio e storia

Claudio Lotito approfondisce tanti retroscena e aneddoti che lo hanno portato ad intraprendere la scelta di diventare Presidente della Lazio. Le sue parole:

Io ero davanti ad una scelta: potevo far fallire la Lazio non spendendo un euro, oppure salvarla caricandomi dei debiti che aveva. I debiti erano enormi, sono entrato nel 2004 e la Lazio fatturava 84 milioni e ne perdeva 86,5. Aveva 550 milioni di debiti. Io ho fatto la scelta di salvare la storia, perché la storia di questa società è una storia di un ente morale, perché un mio predecessore, al tempo della guerra '15-'18, proprio perché le persone non avevano la possibilità di mangiare, il centro di allenamento lo utilizzò come orto per essere coltivato dalle persone che avevano bisogno. Lo sport, il calcio nel caso della Lazio, deve stare al servizio della gente. Tante persone cercano la forza di affrontare i problemi della vita quotidiana trovando conforto in una partita. Magari sono un po' meno fortunati, dal punto di vista fisico, economico e sociale e grazie alla loro squadra del cuore trovano entusiasmo, passione, un qualcosa che gli consenta di avere la forza per superare i problemi.

L'etica e la responsabilità

Il Presidente Lotito come sappiamo vive ogni cosa della sua vita con grande senso etico nonchè responsabilità. La scelta Lazio, per lui, racchiude questi due elementi nel profondo e si esprime in questo modo:

Un Presidente deve porsi questo problema di responsabilità sociale: non deve essere solo proiettato al risultato economico e sportivo, ma anche sociale. Io sono il proprietario della Lazio dal punto di vista giuridico, però dal punto di vista pratico io sono il custode del patrimonio storico e sportivo che è arrivato fino a oggi grazie al lavoro di tantissimi miei predecessori. Vi garantisco che tra tutte le esperienze che faccio, questa attività è la più complicata in assoluto

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