È il momento di ripartire dalle certezze o presunte tali, visto che nel giovedì da incubo della Lazio sono venute meno pure queste ultime. Da un timoroso Felipe Anderson a un Milinkovic sottotono nonostante autore del primo gol stagionale. Persino un highlander come Immobile sta dando segni di cedimento. Il capitano è sempre l’ultimo a mollare, ma i 685 minuti giocati in questo inizio di stagione la dicono lunga sulla poca brillantezza sotto porta, imponendo pure una riflessione sull’importanza di avere una punta di ruolo come vice anziché un prospetto interessante come Cancellieri, ala naturale. Ciro resta comunque il miglior realizzatore della rosa con tre gol assieme a Luis Alberto, ma pesa il ritmo dimezzato rispetto alla passata stagione, quando dopo 8 gare giocate era già a quota 6.

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SEMPRE LUI - La figuraccia col Midtjylland ha oscurato una partenza comunque positiva e il numero 17 ha battuto proprio su questo tasto con i suoi compagni in ritiro a Piacenza. Nel momento di maggiore difficoltà della propria gestione, Sarri si affida al bomber, che torna a suonare la carica nel silenzio generale dello spogliatoio interrotto da qualche raro sorriso. Ciro è un leader fuori e dentro al campo, per questo ci ha messo la faccia pure col presidente Lotito promettendo di ripartire già da oggi. La sfida con la Cremonese decreterà se il crollo di giovedì è stato solo un imprevisto o qualcosa di più radicato. Per superare l’ostacolo la Lazio non potrà che affidarsi al suo capitano, vero e proprio killer con le neopromosse. Da ormai due stagioni il capocannoniere in carica non lascia scampo a chi arriva dalla B e dal 21 aprile 2021 è pure inarrestabile. Colpite in fila Benevento, Empoli, Salernitana e Venezia e nel mirino ecco spuntare la Cremonese. Occasione ghiotta per Ciro, pronto a segnare al 33esimo avversario differente in Serie A agguantando Ibra. Solamente Zapata (34) e Quagliarella (37) tra gli attaccanti in attività hanno fatto meglio. Nell’ora più buia Immobile può risollevare sé e la Lazio con quello che gli piace più fare: i gol. Segnare per scacciare la crisi e tornare col sorriso in Nazionale dove lo seguiranno anche Cancellieri e Provedel, quest’ultimo alla prima convocazione.

foto Fraioli

Niente da fare invece per Zaccagni, ieri comunque tornato a disposizione. L’attacco recupera una cartuccia, ma difficilmente verrà rischiata dal 1’. Ai lati del tridente toccherà a Felipe Anderson e Pedro, chiamati a riscattarsi dopo gli spari a salve in terra danese. Luis Alberto vorrà invece scrollarsi di dosso la presunta etichetta di «germe» e tornare Mago. Lo spagnolo è in vantaggio su Vecino e Basic per completare il terzetto di centrocampo con Cataldi e Milinkovic. In difesa, sebbene in calo Hysaj dovrebbe spuntarla di nuovo per fare le veci di Lazzari, mentre Patric, Romagnoli e Marusic procedono verso una maglia da titolari, ovviamente davanti a Provedel. Sarà questo l’assetto per ritrovare la vittoria a Cremona dopo quasi quarant’anni. L’ultima risale al 6 marzo 1983, gol di Bruno Giordano e stavolta Immobile e compagni potranno contare anche sulla spinta di oltre 2500 tifosi allo Zini. Ci sono anche buone notizie però nel fine settimana della Lazio. La campagna abbonamenti dopo tredici anni torna a superare quota 25mila (25.517) salendo al terzo posto dell’era Lotito, mentre il gioiellino Saná Fernandes all’esordio con la Primavera fa gol e assist. Sarri spera di chiudere in bellezza con i tre punti oggi, togliendosi pure i dubbi sul futuro. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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