Grazie di tutto, Sergente: le tappe di una favola lunga 8 anni
"Milinkovic-Savic è a Firenze", "Milinkovic nella sede della Fiorentina", Milinkovic visita il Franchi". E' il 25 luglio del 2015 e uno dei possibili colpi della Lazio sfuma: si tratta di Sergej Milinkovic-Savic, giovane centrocampista serbo proveniente dal Genk e ricercato fortemente dalla Lazio nei mesi precedenti. Ma l'inserimento della Fiorentina e il successivo sorpasso hanno portato il centrocampista serbo a un passo dalla squadra viola. Circolano le foto del giovane a Firenze, dentro il Franchi. E la testa dei biancocelesti va così altrove. Si potrebbe scrivere un punto su questa storia, dopo solo qualche mese di rumors e un corteggiamento non decisivo per uno dei nomi usciti in una delle tante sessioni di mercato biancocelesti.
Un legame inaspettato
Ma così non è: le foto di Firenze vengono annebbiate completamente da quelle che verranno scattate il 5 agosto successivo a Fiumicino. Si perché "quel giovane" ci ha ripensato. Ha deciso di venire alla Lazio. Forse quel punto va cancellato. Diversi tifosi ad aspettarlo all'aeroporto e un sorriso stampato sulla bocca di Sergej per un momento che difficilmente dimenticherà. La Lazio ha l'obiettivo di superare i preliminari di Champions League e ripetersi in una stagione importante anche in campionato come lo era stata la precedenza, con Pioli che vuole confermarsi una certezza sulla panchina biancoceleste. Il giorno successivo, il 6 agosto, la Lazio ufficializzerà il suo acquisto.
Embed from Getty ImagesL'esordio e il primo gol
E' il 18 agosto 2015: allo Stadio Olimpico va in scena l'andata dei preliminari di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Al minuto 53 Milinkovic rileva Ogeny Onazi: è il suo esordio ufficiale. La prima delle 341 presenze con l'aquila sul petto e con il cognome "Milinkovic" sulle spalle. La prima e unica volta nella sua storia alla Lazio, considerando che da quel momento in poi sulla schiena avrà solamente il tanto amato "Sergej 21". Quasi un mese dopo, il 17 settembre, a Dnipro il centrocampista serbo mette a segno la sua prima rete in biancoceleste: primo dei 69 gol fatti alla Lazio.
Il ritorno a Firenze e la dichiarazione d'amore per la Lazio
E' il 9 gennaio 2016: la stagione sta ponendo davanti ai biancocelesti alcune difficoltà e la complicata partita in casa contro la Fiorentina si sarebbe potuta rivelare come una montagna difficile da superare. Per Sergej è a tutti gli effetti in ritorno in quello stadio che aveva visitato solo pochi mesi prima. E il destino ha voluto che a chiudere quella partita fosse proprio lui, mettendo a segno il suo primo gol in Serie A. E il serbo ci tiene a mostrare al pubblico quale è la squadra che ha scelto, indicandosi lo stemma e mostrando già alcuni segnali di appartenenza.
Embed from Getty ImagesLa prima gioia nel derby
01/03/2017 - Stadio Olimpico di Roma. Nel mezzo di una stagione importantissima di Milinkovic, la sua seconda a Roma, il serbo sigla il primo dei due gol nella gara d'andata vinta 2-0 in semifinale di Coppa Italia. L'avversario non è casuale: parliamo infatti della Roma e della sua prima rete nel derby della capitale. Un'occasione che si ripeterà un mese dopo nel derby di ritorno, aprendo anche in quel caso le danze e contribuendo a portare i biancocelesti in finale.
Tutta l'essenza del Sergente
L'anno successivo arriva anche il momento del primo trofeo a Roma: il 13 agosto alza, infatti, la Supercoppa Italiana dopo la vittoria contro la Juventus. Erano gli albori della stagione che fece conoscere al mondo intero il Milinkovic che per anni ha dominato in Serie A: lo stesso giocatore della doppietta in casa dell'Atalanta con due gol in pochi minuti, della rabbia per il palo preso contro l'Inter in quella gara che ci tolse la gioia della Champions contro l'Inter e delle lacrime dopo il gol contro il Cagliari nella gara dell'Olimpico vinta 3-1 in un momento tutt'altro che facile per il serbo, il quale non stava fornendo delle prestazioni all'altezza. Ma è anche lo stesso dell'amarezza nell'infortunarsi in semifinale di Coppa Italia contro il Milan rischiando di chiudere la stagione in anticipo, salvo poi tornare solamente, come ha voluto la sorte, direttamente in finale contro l'Atalanta siglando il primo dei due gol a pochi minuti dalla fine, regalandosi il secondo trofeo.
Embed from Getty ImagesIl sogno scudetto e il centrocampo più forte del campionato
Milinkovic è anche uno dei protagonisti di quella Lazio che ci ha fatto sognare la stagione successiva: le sue reti contro la Juventus e l'Inter all'Olimpico in quella stagione sono due tra i momenti più adrenalinici che i biancocelesti hanno vissuto negli ultimi anni. Poche parole non bastano per ricordare quella stagione, una delle più belle degli ultimi anni, quella del ritorno effettivo in Champions League. Poi l'esordio con i colori biancocelesti nella massima competizione europea. E ancora numeri importantissimi anche dopo il cambio in panchina: con Maurizio Sarri ha infatti vissuto un discreto momento di forma mettendo a segno 22 reti. Inoltre il suo 65esimo gol lo rende lo straniero più prolifico nella storia della Lazio.
Ogni favola finisce. (?)
Inutile dire che ogni sessione di mercato Milinkovic è stato cercato da moltissime squadre europee, con un esito, sempre lo stesso, che lo ha, alla fine di tutto, visto sempre rimanere. Ma si sa, le favole finiscono prima o poi. Che questo sia un lieto fine non vi è dubbio: qualche dubbio può sorgere, invece, sul fatto che si tratti o meno di un addio. Il suo legame con il mondo biancoceleste è molto forte e spesso si sa come vanno a finire queste cose. Ma per il momento...
Grazie di tutto, Sergente.