Ciao Capitano, ciao Pinuccio…
“Non ci sono dubbi", come amavi tanto dire tu, che questa volta ci hai lasciato senza parole, spiazzati, vuoti. E ora spetta a noi il compito difficile di raccontarti come meriti. Potrei scrivere pagine e pagine per farlo, ma non sarebbero sufficienti. Non voglio soffermarmi sul Capitano Pino Wilson, quello lo conoscono in tanti e io mi rendo conto solo oggi che probabilmente non ne ho mai capito a pieno la grandezza. Ma voglio parlare di Pinuccio, quell'uomo così semplice, umile, gentile e disponibile che mi ha accolto nel mondo Lazio e ha creduto in me quando ancora forse non ci credevo neanche io. Sei stato un riferimento per me e lo sei stato per tutti quei ragazzi giovanissimi e ancora inesperti che incontravi settimana dopo settinana nelle nostre trasmissioni. Loro ti guardavano increduli, avevano ad un passo la storia della Lazio, eppure tu non ti sei mai messo su un piedistallo pur avendone tutto il diritto, ma invece parlavi semplicemente con loro di calcio, mettendoti alla pari e dimostrando ancora una volta di essere quel Capitano gentiluomo in grado di conquistare tutti. Schietto, diretto, ma educato come pochi, dietro quel velo di serietà si nascondeva invece un uomo ironico e simpatico, sempre pronto a scherzi e sfottò con il resto della Banda. Tu e Giancarlo eravate allora come ora i trascinatori di quel gruppo di pazzi che ha scritto la storia. Quanti racconti ci avete fatto, soprattutto nelle nostre pause pubblicitarie... E come faccio oggi a far capire agli altri quanto fossero preziosi e divertenti i vostri ricordi e quanto fosse difficile tornare in diretta senza continuare a ridere?! Un organizzatore di eventi pieno di vita, sempre con un'idea nuova da sviluppare, non ti sarò mai abbastanza grata per avermi voluto al tuo fianco in ogni nuovo progetto. Lavorare accanto a te per anni è stato un grande onore, ma entrare nei tuoi affetti, come una di famiglia è stato un privilegio del quale mi vanterò per tutta la vita. Hai presente quegli occhi lucidi, pieni di lacrime, che avevi sempre quando si parlava di Maestrelli o di Chinaglia? Ecco, saranno i miei ora ogni volta che parlerò di te!
Mancherai, mancherai a tutti perché hai lasciato un vuoto incolmabile nella Lazio e in tutti noi.
Elisa Di Iorio