Repubblica | Immobile sotto attacco e ora pensa all’addio: “È il momento di andare”
Eliminati dal Bayern Monaco, ma con qualche rimpianto. Serviva la miglior versione della Lazio per concludere un’opera quasi impossibile, ma la squadra resta comunque in corsa per tre obiettivi: c’è una classifica da scalare, un derby da conquistare e una semifinale di Coppa Italia contro la Juve da giocarsi.
Il bilancio, come dice il presidente Lotito, si farà alla fine. Sicuramente Sarri è in bilico: probabilmente a fine stagione saluterà, lui stesso non lo ha escluso in conferenza stampa post Bayern, per sostituirlo in pole Palladino. Ma non sarà - probabilmente - il solo addio: sono pronti molti cambiamenti all’interno dello spogliatoio. Il più importante di tutti potrebbe riguardare Ciro Immobile, che dopo l’errore in Champions è stato iper criticato, soprattutto sui social. “Ho sbagliato un gol facile, mi dispiace, ho colpito male” ha sussurrato rammaricandosi nel post partita. Non cerca alibi, ma trova incommentabili gli insulti che gli sono piovuti addosso. Ma la gente che lo insulta si dimentica, forse, che è stato lo stesso Ciro a trascinare la Lazio in Champions: 4 gol (3 nella fase a gironi) fino alla notte di Monaco. A 34 anni si è dimostrato per l’ennesima volta un tassello importantissimo per questa squadra.
Ciò che è costretto a leggere non fa altro che alimentare quei pensieri negativi. L’idea che il suo ciclo alla Lazio sia finito si fa sempre più forte, che chiudere a fine stagione con la squadra della quale ne è diventato tifoso sarebbe forse meglio per tutti. Quello di non sentirsi amato dalla sua gente gli crea un vero e proprio disagio. Ci sono molte variabili comunque: il contratto che lo lega ai colori biancocelesti terminerà nel 2026 ma come ha detto lo stesso Sarri: “I contratti contano poco, sono fatti per essere strappati”.
Ma l’idea di “ciclo finito” è quella che al momento sta predominando, la sensazione è che Ciro ora, dopo aver tagliato il traguardo dei 200 in Serie A, sia pronto per dare una mano a centrare gli ultimi obiettivi della squadra e poi salutare. Vuole lasciare un bel ricordo, la Lazio è la sua vita e, se dovesse concretizzarsi, sarà un addio tra le lacrime.
La Repubblica