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Ospite ai microfoni di Radio Laziale, Alessandro Di Battista, politico del Movimento 5 Stelle e deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana, nonché grande tifoso della Lazio, ha commentato l'andamento della squadra biancoceleste guidata da Marco Baroni in questo inizio di stagione. Di Battista si è espresso sulla positiva partenza della Lazio in campionato, con 13 punti conquistati nelle prime 7 giornate, oltre alle due vittorie su due conquistate in Europa League, testimoniando la voglia della squadra di disputare un buon cammino europeo. Di seguito le sue parole:

Di Battista
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Ti aspettavi questa partecipazione sia a livello di squadra sia a livello ambientale?

No onestamente non me lo aspettavo. All'inizio ero un po' scettico, non tanto per la squadra e né per l'allenatore che lo scorso anno ha fatto un miracolo quando gli hanno smantellato la squadra nel mercato di riparazione. Io sono estremamente critico nei confronti della proprietà e della dirigenza, non mi piacciono le dichiarazioni del presidente penso che sia una persona piuttosto arrogante e che non faccia del bene dal punto di vista comunicativo. Dovrebbe baciare per terra per essere il proprietario di una squadra con questi tifosi, così appassionati che non abbandonano mai questa squadra, insomma dovrebbe essere un po' più grato alla gente che poi fa dei sacrifici, non tutti possono permettersi minimo 300 euro all'anno per un abbonamento soprattutto in questa fase così complicata della vita dove la classe media sta scomparendo, un po' più di gratitudine nei confronti dei tifosi ci vorrebbe sempre. Io sono uno di quelli che si può permettere un abbonamento, però ci sono tanti tifosi che fanno sacrifici per comprarsi un abbonamento in Tevere, in distinti, in curva, e questo la proprietà non dovrebbe mai dimenticarlo. Tolto questo, io ero uno di quelli che non pensava che determinati giocatori fossero così forti, ad esempio Dia: quello evidentemente è anche merito dell'allenatore che gli ha trovato quel ruolo. Vedere Rovella e Guendouzi aiutarsi in quel modo e fare strappi al novantesimo come il Mendieta del Valencia e non della Lazio. C'è proprio un desiderio dato dall'allenatore che è riuscito a costruire per adesso un ambiente sano, parla con i giocatori e li fa sentire tutti importanti, basta vedere come entra quest'anno Pellegrini al posto dell'unico vero grande grandissimo giocatore che abbiamo (Tavares).

Su Sarri

Io sono sempre stato un fan di Sarri anche umanamente, ma quella squadra era emotivamente scarica con dei giocatori che avevano dato tanto ma con degli atteggiamenti che io poi non ho mai del tutto tollerato, e mi riferisco a Luis Alberto. Vedere oggi dei giocatori con così tanta voglia ti fa venire voglia di andare allo stadio a vedere la Lazio.

"Quest'anno mi diverto ad andare allo stadio"

Quest'anno mi diverto, l'anno scorso mi annoiavo, non vinceremo lo scudetto ma ci toglieremo delle soddisfazioni. Questo conta per il tifoso laziale, noi abbiamo amato Calleri che ci ha dato dei risultati anche inferiori a Lotito, ma lo abbiamo amato di più perché per noi laziali contano altre questioni, come l'attaccamento e l'impegno. A noi interessa tutto questo perché siamo fatti così, siamo forgiati dalle tragedie dopo lo scudetto, da malattie drammatiche che hanno colpito delle persone che fanno parte della nostra storia. Conosco a memoria la formazione del ‘74 pur non essendo nato all’ora. Fa parte di una sorta di memoria storica collettiva, l'animo del laziale è obiettivamente particolare e oggi questa squadra e questo allenatore, con l'impegno che si vede, supporta questo spirito e per questo supporto totalmente questa squadra.

Oggi chi va a guardare la Lazio si diverte. Hai la sensazione però che la Lazio potrà essere questa per tutta la stagione oppure secondo te concedendo così tanto alla lunga possa essere un problema?

Non penso che sia una squadra che concede così tanto. L'Empoli ha fatto un tiro in porta dovuto alla scivolata del portiere, con il Nizza, che è una buona squadra, non abbiamo abbiamo subito oltre al bel gol di Boga. Firenze è stato un passaggio a vuoto, frutto di quei due rigori poco condivisibili, ma io ho visto una bella Lazio a Firenze. L'unica partita dove hai subito il gioco avversario è stata ad Udine, che è stata la seconda partita della gestione Baroni ed era all'inizio. Io non vedo una squadra che subisce così tanto. Subiamo più dell'anno scorso? Secondo me no. La differenza è che attacchiamo di più e dunque facciamo più gol.

Baroni per certi versi mi ricorda un po' Zeman

Io caratterialmente e politicamente sono zemaniano, è stato un grande allenatore e una bella persona, non abbiamo vinto come con Erikkson ma io amo quella roba lì, ci siamo divertiti. Ricordo una delle partite più belle che abbia mai visto, Lazio-Juventus 4 a 0 con la Juve che al termine del campionato vince la Champions League. Questo grazie ad un'idea di gioco totale e vedo delle similitudini, alcune cose poi il gioco è diverso, ma vedo quel tipo di calcio propositivo e i giocatori che remano tutti nella stessa direzione. Ma questo conta in tutti i fenomeni umani quando si crede in un progetto, le dichiarazioni di Rovella lo testimoniano. Un giocatore eccezionale che mi piaceva già l'anno scorso. Come mi piaceva Castellanos, che mi ricorda con le dovute proporzioni Salas, piuttosto cattivo, estremamente tecnico e che ci tiene. Manca chiaramente un pezzo a centrocampo, non aver sostituito Cataldi è stato grave, ma sapete com'è la nostra società, manca sempre qualcosa. La scelta di Baroni ad oggi è obiettivamente giusta.

Ti senti di rivedere le tue personali convinzioni di piazzamento in classifica dopo questo scorcio di campionato?

Assolutamente sì, all'inizio del campionato pensavo che la Lazio sarebbe arrivata tra il 6° e l'8° posto, adesso penso che possa arrivare tra il 4°e il 6°. Anche in Europa ho visto una bella voglia, hai segnato 7 gol in 2 partita. La Dinamo Kiev è in una situazione strana anche per la guerra, ma sei andato fuori casa e hai fatto 3 gol cambiano tutta la squadra, ci sono delle sensazioni buone.

In vista di Juve-Lazio:

L'essenziale è mantenere lo stesso atteggiamento anche con la Juve, poi loro sono una gran bella squadra e non puoi vincerle tutte, ma se la Lazio gioca a Torino come ha giocato a Firenze puoi pure perderla la partita perché sono forti ma bisogna mantenere quell'identità. A proposito di Zeman, ricordo un Milan-Lazio 2 a 1. La Lazio mise sotto una delle squadre più forti della storia con un gioco significativo, poi quella partita la perdemmo, ma la Lazio dominò a San Siro. Questa cosa la Lazio di oggi la può ricreare, è questo che il tifoso laziale vuole vedere, un impegno totale e voglia di attaccare. 

Ti dispiace di questo rapporto tra la Nazionale italiana e la Lazio? Abbiamo visto anche le ultime convocazioni

Un pochino una certa forma di ostracismo mediatico nei confronti della Lazio c'è sempre stato. Anche negli anni di Cragnotti ricordo come veniva trattata e non dimenticherò quando ci rubarono lo scudetto l'anno prima di vincerlo con una serie di errori arbitrali sconvolgenti. Basti pensare anche a come è stato incensato Calafiori con quella splendida azione che portò al gol di Zaccagni contro la Croazia, delegittimando il gesto tecnico del biancoceleste che con un tiro a giro alla Del Piero al 93' ci fa qualificare agli ottavi. C'è sempre stata questa roba, però sono sincero come tanti tifosi: tra il mondiale dell'Italia e lo scudetto dello Lazio scelgo la seconda opzione. Egoisticamente parlando se non convoca Rovella o Zaccagni in Nazionale io sono pure più contento.  

Su Rovella:

Se Rovella dovesse continuare a giocare in questo modo avrà una carriera strabiliante anche in Nazionale perché è veramente un giocatore che sa fare tutto, ha intelligenza tattica, anticipa i pensieri degli avversari. Non ha la forza fisica di Almeyda, altro grande incontrata della nostra storia che ho amato alla follia, però ha un'intelligenza tattica e forse tecnicamente è decisamente più forte. 

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