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Lazio-Milan si è conclusa con molte proteste da parte dei biancocelesti nella seconda frazione di gioco: due sono i casi sotto la lente d'ingrandimento, ma l'arbitro è sicuro delle sue scelte.

Primo tempo

Primo tempo sotto controllo per l'arbitro Massa. Il fischietto di Imperia ha lasciato correre molto, conducendo la gara a ritmi inglesi. Il primo grande episodio contestato dai biancocelesti è al 46', proprio prima di rientrate negli spogliatoi: Castellanos fa il suo ingresso in area per ricevere un cross dalla sinistra, ma cade a terra dolorante dopo un contatto con Pavlovic. Per il direttore di gara la sbracciata del difensore serbo è involontaria e troppo leggera per assegnare il penalty. Decisione che appare giusta, troppo poco per fischiare calcio di rigore. Giusti anche i due gialli assegnati, uno per Fofana e l'altro per Rovella.

Secondo tempo

Tanti problemi per Massa nel secondo tempo: se fino all'80' non vi è nulla da recriminare, da quel momento iniziano le polemiche biancocelesti. Prima un fallo di mano da parte di Terraciano in area di rigore, ma l'arbitro dice che la palla tocca prima il corpo e spegne immediatamente le proteste laziali. Dopo soli quattro minuti altro contatto dubbio in area di rigore milanista: Musah colpisce, ancora una volta, il pallone con il braccio dopo una batti e ribatti, ma anche in questo caso per il direttore di gara non c'è nulla. Molti dubbi in questa situazione, anche il braccio del centrocampista rossonero sembra essere molto vicino al corpo. 

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