Il Messaggero | Lazio, per Leiva l'ora della verità
Servirebbe solo un po' di chiarezza. Invece dopo Klose, Lulic e Parolo, forse non è cambiato nulla. La Lazio sembra volersi "liberare", senza dare troppe spiegazioni, di un altro big a scadenza: Leiva. Il brasiliano in estate aveva maturato l'idea di chiudere negli States la sua carriera. L'ipotesi non è tramontata, ma negli ultimi mesi Lucas si è confrontato con la famiglia, nella sua testa ha cambiato idea. La capitale è nel suo cuore a tal punto che starebbe cercando di investire su una villa-ranch (per i suoi cavalli) vicino all'Olgiata. Vorrebbe restare un altro anno, ma la Lazio non dice nulla, non lo chiama. Gli piacerebbe parlare col club anche di un eventuale ruolo dietro la scrivania. Nulla. Eppure da febbraio si è capito quanto sia fondamentale Leiva in mediana. Appena manca o cala, crolla la diga ed emergono tutti i limiti individuali della difesa. E' successo anche nel derby, nel tris incassato dalla Roma: «Scusa a tutti i laziali», l'ultimo messaggio di Leiva sui social. Nelle otto gare precedenti, il brasiliano aveva però mostrato segnali di rinascita e, guarda caso, la porta era rimasta sei volte inviolata.
OGGI LA SEMESTRALE - Per carità, l'età è avanzata, anche Lucas lo sa. Accetterebbe d'indossare una veste part-time nella Lazio che verrà. Da quando si è operato al ginocchio, non è mai più tornato quello di prima. Figuriamoci a 35 anni, quanta fatica. Ma la Lazio da due anni non risolve il problema. Adesso invece vuole approfittare della scadenza per tagliare un altro ingaggio pesante (2,3 milioni) della rosa. Rientra nell'operazione ridimensionamento degli stipendi, fondamentale anche per l'indice di liquidità e il nuovo regolamento Uefa. Oggi tra l'altro il Consiglio di Gestione approverà la semestrale e, a breve, si capirà anche il futuro della panchina. Il destino di Sarri è legato al bilancio, in teoria. Lotito ha rimandato con questa scusa l'appuntamento per il rinnovo (da 4 milioni a stagione) sino al 2025, ora siamo al momento della verità. Anche perché il tecnico pretende garanzie sul mercato per la firma. Intanto pensa solo al Sassuolo e ai nodi in difesa: Luiz Felipe combatte con una distorsione al ginocchio, Radu coi problemi alla caviglia. Il fantasma Kamenovic, intanto, manda una cartolina con gol dall'Under 21 serba dopo Cabral. A proposito, davanti sarà squalificato Pedro, che rivela in Spagna: «Ho ancora un anno qui alla Lazio e, quando sarà finito, non so cosa succederà.Ho ancora uno-due anni di carriera e mi piacrebbe riavvicinarmi al Barcellona. La Roma? Sapevo che Mourinho contava su di me, voglio riprendermi la Champion sull'altra sponda».
EREDITA' - Nonostante i 34 anni dell'ex giallorosso, è stata la più grande intuizione di Sarri nel mercato estivo. Sarebbe il massimo ripetere simili operazioni coi pupilli Bernardeschi e Mertens, con Maurizio all'apice del loro rendimento. Ma il primo problema da risolvere con l'addio di Leiva è in mezzo. A giugno il tecnico aveva indicato Torreira in regia (poi finito alla Fiorentina) già nel primo incontro con Tare a Castelfranco. A gennaio era tornato invano alla carica col nome di Ricci, approdato al Torino. Adesso è Vitinha il preterito, l'alternativa Maxime Lopez del Sassuolo, per cui c'è un derby annunciato. Tare è da tempo stregato dal gioiellino Boubacar Kamara, che si svincolerà dal Marsiglia, ma piace a tutte le big del calcio europeo. Nel vertice della scorsa settimana Sarri e il ds hanno visionato Romagnoli, Palmieri, alcuni giovani, Vecino, Djuricic, Saponara, come occasioni a costo zero. In porta Carnesecchi è il preferito, Sarri ha ricevuto il consiglio prezioso di Buffon. Va bene e costa meno, l'alternativa Sergio Rico. Provedel al posto di Reina come secondo. Il Messaggero/Alberto Abbate