Il dottor Rodia, intervenuto alla nuova puntata di Ente Morale, ha parlato dei continui infortuni al crociato e ne ha spiegato i motivi. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni ufficiali del club

Rodia e Castellanos

Le parole di Rodia a Ente Morale

Quello dei crociati è un problema importante e molto sentito. Negli ultimi anni c'è stato un incremento esponenziale nei giovani e nel femminile. Sicuramente questi infortuni si verificano statisticamente soprattutto all'inizio della stagione e sono aumentati talmente tanto che ormai ogni club viene ad avere almeno un infortunio in una o due stagioni. Sicuramente c'è stato un aumento delle partite, ma soprattutto delle trasferte e delle gare serali. Questo può far pensare anche a una fatica mentale che a un certo punto si somma a quella fisica. Si è visto che soprattutto negli ultimi dieci-quindici anni c'è stato un incremento della distanza percorsa dai giocatori durante una gara del 50%. Tutti questi dati non aiutano, inoltre molti giocatori si fanno male da soli e statisticamente nel primo tempo in una fase di decelerazione. Un professionista su dieci si rompe il crociato nel corso della sua carriera. Anche se queste lesioni vengono riparate al meglio, con un recupero fino a un anno, ogni intervento fatto a distanza di 20-25 anni dà poi problematiche importanti che comportano ripercussioni nella qualità della vita. I tempi di recupero? Basta vedere le performance dei giocatori, quando il calciatore torna a fornire prestazioni adeguate al suo livello. Non passa mai meno di un anno. Bisogna capire se c'è da riatletizzare il calciatore giocando o in maniera cauta e differenziata prima di rimetterlo in gruppo in forma. Bisogna capire quelle che sono le aspettative del calciatore e le necessità. Ma rimettere un calciatore in campo ha dei rischi e non porta prestazioni al massimo del livello.

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