Il Tempo | Lazio, Provedel alza il muro
Chi pensava arrivasse a Roma per fare il secondo si sbagliava di grosso. La scelta di puntare su Provedel è stata ponderata da tecnico e società. Dopo aver tentato i colpi Carnesecchi e Vicario, la decisione è ricaduta sull'ex portiere dello Spezia. Sin dal suo approdo nella Capitale, il classe 1994 ha fatto capire di poter essere un valore aggiunto per la rosa. Non è un caso che l'esperienza di Maximiano sia durata appena 6 minuti nella prima giornata contro il Bologna. Provedel è entrato e non è più uscito. Ha lasciato al compagno di reparto le briciole tra Conference League e Coppa Italia (appena 450'). Fino a questo momento è stato il miglior numero uno del campionato avendo disputato tutte e 29 le partite in programma e subendo 20 reti. Meglio anche di Meret, che con il Napoli ne ha incassati 21. Quella della Lazio infatti è la seconda miglior difesa d'Europa, dietro solo al Barcellona (9 gol presi) e a pari merito con l'Atletico Madrid di Simeone. «Se non si prende gol il portiere si prende il merito, ma devo dividerlo con tutta la squadra. Devo ringraziare i miei compagni», le parole di Provedel in una recente intervista. Nessun segreto, solo tanto lavoro da parte dell'estremo difensore, arrivato ad alti livelli non più giovanissimo. Colpa di un infortunio che ne ha compromesso la rapida ascesa. Ma non per questo il ragazzo di Pordenone si è dato per vinto. Anzi. Ha lottato per arrivare in Serie A e per restarci. C'è la sua firma a chiare lettere sulla doppia salvezza dello Spezia. Poi quella chiamata alla quale è stato impossibile dire di no. La Lazio ha fatto subito sul serio, chiudendo il colpo a un prezzo low cost. Appena 2,5 milioni per portarsi a Formello un futuro elemento della nazionale italiana. Nelle ultime due occasioni infatti Mancini ha inserito anche il nome di Provedel tra i convocati azzurri, anche se dopo il derby di campionato il portiere ha dovuto alzare bandiera bianca per gli strascichi dell'influenza: «Ho avuto la soddisfazione di essere convocato da Mancini, non sono andato perché non stavo bene, ma sotto antibiotici». Una questione soprattutto di mentalità. «All’inizio si faceva più fatica - ha spiegato - non è ancora una mentalità perfetta, cerchiamo sempre più sintonia. Ora davanti ho Casale e Romagnoli, ma tutti stanno facendo il massimo». Anche venerdì sera ci sarà lui a difesa dei pali biancocelesti. Tornerà al Picco da grande ex del match. Lo scorso anno la partita fu caratterizzata dalle polemiche per il gol in fuorigioco di Acerbi, che con un pallonetto scavalcò proprio Provedel. Intanto ieri la squadra è tornata ad allenarsi dopo due giorni di riposo concessi da Sarri: non sono previsti grossi cambi di formazione, con Immobile che dovrebbe essere riproposto al centro dell'attacco. Il Tempo/Daniele Rocca