Aveva detto di non aspettarsi niente di particolare alla vigilia. Invece l'abbraccio del popolo laziale è stato pieno d'amore per Diego Pablo Simeone. A cominciare dallo striscione esposto dalla Curva Nord a pochi istanti dal fischio d'inizio del match di ieri sera all'Olimpico. «Roma e la Lazio saranno sempre casa tua. Bentornato Cholo, nostro campione d'Italia, c'è poco da aggiungere. Ma non è stato l'unico omaggio tributato all'ex centrocampista della Lazio. Mentre le squadre erano impegnate nel riscaldamento pre partita, sugli schermi dello stadio sono passate le immagini dei gol contro Juve (decisivo per la rimonta nel 2000) e Reggina. Un ritorno che l'argentino stesso aveva previsto sarebbe stato da brividi: «Pelle d'oca. Tutto mi fa tornare agli anni straordinari della mia carriera sportiva, con una tifoseria che mi ha voluto bene dal primo giorno. Ho un grandissimo ricordo di tutti i laziali, ci vedremo in campo. Grazie per tutto il cuore e l'affetto che ricevo quando sono qui, io sento lo stesso per voi». E poi aveva aggiunto: «Credo che nella vita uno debba dare, senza aspettarsi altro. Quando si aspetta qualcosa e non succede, poi ci rimane male. Vedo così la vita. Quell'affetto che c'è tra me e i laziali va al di là di un'ovazione in campo». Curiosità a margine: Simeone è stato il primo ammonito della partita, eccessive le sue proteste al 21'. La prima volta che i tifosi laziali non esultato per un giallo a un allenatore avversario. Il Tempo/Daniele Rocca

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