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Eleonora Goldoni, calciatrice della Lazio woman e protagonista di una grande stagione con la maglia biancoceleste, è stata intervistata dai microfoni di “Radio Radio”. 

Ecco le sue dichiarazioni:

Ho iniziato a fare sport veramente piccolissima a 5-6 anni, quando ancora il calcio femminile non era considerato uno sport al femminile, tant’è che la mamma ha sempre cercato di portarmi verso altre attività sportive, il cuore andava lì, andava verso quel pallone. Già mio papà giocava da quando io ero piccolina, mio fratello più grande anche, per me è stato proprio naturale desiderare fare questo, desiderare diventare una calciatrice. Penso che lo sport sia veramente un parallelo ad una scuola di vita. Lo sport insegna a vivere. Io ho avuto la grande fortuna e ho attualmente la fortuna di poter praticare sport e rendermi conto come tante situazioni in campo io me le porto extra campo. Diventa un sinonimo di disciplina, diventa sinonimo di adattamento, di lezione anche per quello che è il gioco di squadra, perché comunque ci sono tantissime dinamiche che ruotano intorno ad uno sport che poi ci si riporta nella vita di tutti i giorni. Per me lo sport è una lezione, è una lezione costante.

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Si impara più dai fallimenti o dai successi?

Nettamente dai fallimenti. Io penso di aver avuto molti più momenti down piuttosto che momenti di gloria, momenti positivi, e non rimpiango assolutamente niente perché attraverso veramente quegli ostacoli, quei momenti bui, quelle difficoltà, gli infortuni, le ingiustizie, è attraverso quei momenti lì che si cresce, si cresce e si diventa poi delle persone, delle persone mature, delle persone caparbie, delle persone anche sicure di sé. Quindi la risposta per me va sicuramente verso i fallimenti, i momenti negativi.

Quali sono le difficoltà che hai incontrato e come le hai superate?

Noi calciatrici abbiamo incontrato molte difficoltà, essendo considerato il calcio uno sport prettamente maschile. Siamo state spesso giudicate, dai genitori stessi. Non era considerato uno sport per una ragazza. Chi giudica il calcio femminile non lo conosce veramente. C'è stata una crescita esponenziale del calcio femminile negli ultimi anni ma ci sono ancora molti passi da fare.

 

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