La risalita, se arriverà, sarà lenta. Chissà come il presidente Lotito avrà accolto l'analisi di Sarri a fine partita. Di sicuro la rabbia del patron è arrivata forte e chiara alle orecchie dei calciatori. I muri dello stadio, sabato sera, tramavano sotto le urla del numero uno del club.La svolta serve. E serve adesso. Su questo Iron Claudio è stato chiaro. Anche se, come evidenziato dallo stesso allenatore, sono troppe le cose che non vanno rispetto alla passata stagione.

Un problema duplice: da una parte la sterilità offensiva, dall'altra la fragilità difensiva. «Abbiamo perso quella solidità che avevamo, anche se nelle ultime partite qualcosa di meglio lo stiamo facendo. Sicuramente stiamo creando poco, rispetto alla mole di gioco che facciamo. Quando riguardo le partite la sensazione è che ho avuto è che abbiamo smesso di andare ad attaccare gli spazi, l'area e la porta. È una delle cose di cui stiamo parlando per risolvere la situazione. Non mi è piaciuto neanche l'aspetto mentale, perché tra i due gol abbiamo concesso le chiavi della partita agli avversari in maniera troppo remissiva». Un'involuzione che anche l'ex allenatore di Juve e Napoli ha notato: «Il problema tattico esiste nei nuovi, che non sono ancora coinvolti nel modo di giocare e di difendere. Per i vecchi è difficile comprendere questo passo indietro. A meno che la squadra l'anno scorso abbia fatto il 105% delle proprie potenzialità».

Non fare drammi, il messaggio inviato a tutto l'ambiente. «Il livello di preoccupazione ci può stare - ha detto Sarri nel post gara - ma deve esserci consapevolezza. Quando entri in un momento negativo, entri in un ciclo di partite in cui i risultati non ti vanno bene e le prestazioni sono così e così, risalire è possibile, ma bisogna avere la consapevolezza che la risalita sarà lenta, se si va in panico e ansia ogni volta che si pareggia lo sarà ancora di più. Risalire la classifica sarà anche possibile, ma prenderà mesi».

Eppure la classifica è quantomeno preoccupante. Quattro punti in cinque partite che per la Lazio rappresentano la peggior partenza dopo cinque match disputati in una singola stagione di Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), al pari dell’annata 2001/02. Insomma un dato negativo che già contro il Torino i biancocelesti sperano di sovvertire. Non solo, l'altra anomalia è che questa Lazio non sa più vincere all'Olimpico. Terza gara disputata in stagione davanti al pubblico amico e nessuna vittoria all'attivo. Immobile e compagni hanno perso con il Genoa e pareggiato le altre due sfide contro Atletico Madrid e Monza. Una situazione da sanare quanto prima, magari già mercoledì. Esiste un unico precedente nell'era Lotito e, curiosamente, anche in quella stagione la Lazio partecipava alla Champions League. Nel 2006/07 i biancocelesti iniziarono la stagione senza vittorie casalinghe: la squadra guidata da Delio Rossi pareggiò i tre match iniziali disputati all'Olimpico. Il Tempo/Daniele Rocca

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