Flaminio, Onorato: "Gli stadi non si fanno con le parole. Il progetto presentato è quello della..."
Ai microfoni di Radio Laziale è intervenuto l'Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato
Il presidente Claudio Lotito, aveva annunciato che ci sarebbe stata la presentazione del progetto dello Stadio Flaminio nei primi giorni di ottobre. Intanto dal Comune attendono novità e stanno valutando anche il progetto della Roma Nuoto, presentato negli scorsi giorni. Ai microfoni di Radio Laziale, è intervenuto l'Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato. Di seguito le sue parole
Sul mercato della Lazio
"Ho vissuto il pieno dell'essere tifoso laziale nell'era Cragnotti, sono un tifoso laziale che non si accontenta mai, ho vissuto gli anni di gloria. Ho scelto di essere della Lazio banalmente perché in classe, in prima elementare, nessuno tifava la Lazio. Lo stare in minoranza talvolta è un elemento qualificante. Non c'è mercato che possa accontentarmi, però credo che il ciclo era finito e che il cambiamento di alcuni giocatori andasse fatto. Se i nuovi arrivati saranno all'altezza di Milinkovic, di Luis Alberto o di Immobile, per questo ci sarà bisogno di tempo, speranza e pazienza".
Allo stadio dopo il covid
"C'è un aumento delle presenze negli eventi sportivi e concertistici all'aperto, in Italia ma anche all'Estero. I giovani, ma non solo, amano andare agli eventi di massa all'aperto. Nel caso della Lazio bene questa partecipazione a cui ognuno può dare la sua lettura. Penso che lo stadio pieno sia alla base del calcio, senza pubblico, senza tifosi non ha senso. Lo dico perché anche io sono stato tifoso, prendevo il pullman da Ostia, dal Lazio Club Re Cecconi e con il panino con la frittata andavo allo stadio. Senza il tifo, senza questa esperienza il calcio perderebbe il suo senso. Per aumentare la partecipazione delle persone allo stadio servono strutture nuove, servono stadi nuovi. Chi oggi va in Curva fa un atto di fede incredibile, perché non vede un gol che si realizza dall'altra parte del campo. Io quand'ero abbonato ci mettevo 15' per capirlo. Ora però basta, dobbiamo avere stadi nuovi e sta alle società investire, a quel punto sarà sicuramente un'esperienza diversa. Immagino stadi che coinvolgano la città, con musei, attrazioni".
Stadio Flaminio
"C'è un imprenditore che ha fatto un progetto molto bello per la riqualificazione del Flaminio che verrà giudicato e analizzato dagli uffici in maniera oggettiva. Il presidente Lotito ha annunciato in maniera molto decisa di voler fare lo stadio lì, ma noi dobbiamo valutare i fatti. Se nei prossimi giorni concretizzerà questa volontà presenterà un progetto, questo presuppone che si aprirà una conferenza dei servizi. Gli stadi, però, non si fanno con le parole, ma con i progetti e con i soldi che gli investitori vogliono mettere. Se Lazio e Roma dovessero fare gli stadi significherebbe avere un valore aggiunto per la città, oltre che una crescita patrimoniale per i club, noi come Comune abbiamo detto più volte che siamo aperti a semplificare la vita a chi vuole investire, quindi l'alibi della lentezza non esiste più. A Roma se uno vuole investire lo può fare, ma lo deve fare concretamente. I prossimi incontri? Si possono anche non fare, ma basterebbe inviare una PEC e presentare il progetto. Il presidente Lotito aveva indicato i primi di ottobre per questo passo e vediamo cosa farà. Poi io posso dire che da Assessore ai Grandi Eventi il mio primo obiettivo è rimettere il Flaminio in funzione, perché è una vergogna come ce lo hanno lasciato. Vediamo quale sarà il progetto migliore".
Altri progetti?
"Ad oggi non si stanno valutando altre opzioni oltre il Flaminio. Il Comune di Roma è pronto a far fare a Lazio e Roma gli stadi là dove le norme lo permettono, altro non so cosa posso dire. Il Flaminio si deve riaprire, non ci sono alternative. Ad oggi l'unico progetto presentato è quello della Roma Nuoto, tra l'altro anche valido, se la Lazio lo presenterà ai primi di ottobre lo valuteremo con rapidità e puntualità, se non lo faranno sarà una loro legittima scelta. Che io sappia non ci sono Piani B, poi sta agli imprenditori valutarli".