La reazione sperata dopo l'arrivo di Tudor tarda ad arrivare, almeno questo è quello che si è evinto dopo la prima settimana di partite, che hanno visto la Lazio uscirne con due sconfitte ed una vittoria. Le sconfitte sono state molto pesanti vista l'importanza degli eventi e potrebbero pregiudicare l'una il cammino in Coppa Italia, l'altra far tramontare definitivamente la speranza europea.

Gianluca Teodori a Radiosei

Quest'oggi è intervenuto sulle frequenze di RadioSei, il direttore di RDS e RadioSerieA, Gianluca Teodori, parlando della situazione del recente passato, presente e futuro della Lazio, questo il suo intervento:

Sarri

Sarri e l'ambiente

"Ho incrociato Sarri a Riad e ho avuto la percezione di una persona che probabilmente aveva perso le motivazioni e, il perché, forse va cercato nel ritiro precampionato. Tudor mi sembra un tecnico dal pensiero molto chiaro e dalla personalità molto spiccata, ma si è trovato in una situazione complessa. Del resto anche le sue scelte poco chiare e cambiate da partita a partita, danno l’impressione di un cantiere aperto. Ho l’impressione che la squadra abbia perso entusiasmo e questo ricade sulle spalle di chi mette la formazione in campo. Anche la gestione del finale di stagione che richiederebbe polso, mi sembra che trovi una squadra già al mare. Se il primo comunicato dopo la sconfitta al derby è quello dei biglietti in vendita per Lazio-Salernitana, vuol dire che non si è avuta reazione. L’ambiente è da rianimare".

Sull'allenatore

"Forse andava scelto un traghettatore fino a giugno, ma al di là di questo non capisco perché fare a Tudor un anno e mezzo di contratto. Che significato ha? Se credi in un progetto, gli fai due anni di contratto. Non ha senso iniziare la nuova stagione ad agosto con un allenatore in scadenza. Ecco perché era meglio un traghettatore e in estate pensare a un altro allenatore. Si erano fatti i nomi di Palladino, di Gilardino…"

Tudor urla in allenamento

Su Lotito

Da quanti anni aspettiamo una comunicazione chiara dalla Lazio di Lotito che ci spieghi gli obiettivi. Un minimo di orizzonte va disegnato. Non si può andare in ritiro senza dirigenti e poi arriva Lotito e fa il proclama dicendo che il mercato lo fa lui. Il presidente ha dimostrato in questa stagione di non seguirla o di non riuscire a seguirla la Lazio. Se lui è in Senato o in Commissione non può seguire contemporaneamente una squadra di A. Fare il presidente di A non è facile, ma nemmeno obbligatorio. Ecco a cosa servono gli staff. La differenza tra la Lazio e i grandi club la sto toccando in questi giorni: con la Lazio non c’è interlocuzione, da altre parti ti danno 20 nominativi. Non è un modello di gestione casareccio, rimediato e autarchico che ti può portare lontano. Va bene per una stagione, ma poi le caselle vanno riempite. Altrimenti Inter e Milan sarebbero pazzi a dotarsi di struttura. La differenza sotto questo profilo è abissale. Perché la Serie A è questa. Poi se dobbiamo sperare nel ritorno di Tare, però…".

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