Chiusa una porta, se ne può spalancare un'altra per Gustav Isaksen. L'esterno non è mai riuscito a esprimere del tutto il suo potenziale finora, per questo è stato tra i giocatori che ha sofferto meno le dimissioni di Maurizio Sarri. Semplicemente tra i due non c'è mai stato l'idillio: «Il mio rapporto con lui era buono ma non parlavamo molto. Per fortuna un suo collaboratore mi spiegava le cose in inglese, ma era fastidioso non capirmi con

 Le sue chance l'ex Midtjylland comunque le ha avute e in alcuni casi ha anche sistemato delle situazioni delicate, come contro il Celtic in casa con i due assist per Immobile, oppure nella rimonta di fine 2023 sempre all'Olimpico contro il Frosinone, griffata da un gol e un assist per Castellanos.

Quelle due serate, unite a qualche altro spunto come a Cagliari o al centro col Bologna di oltre un mese fa (l'unico, e ultimo, deL 2024) sono considerate poco per un giocatore del suo talento, per questo c'è anche la sua valorizzazione tra le richieste fatte a Tudor dalla società. D'altronde l'estate scorsa il presidente Lotito, su indicazione di Fabiani e i suoi collaboratori di mercato, ha investito 12 milioni di euro per il gioiellino classe 2001 del Midtjylland, più altri 4 di bonus in caso di determinati obiettivi raggiunti nel corso di questa e le prossime stagioni, come la Champions League. Un'operazione complessiva quindi di 16 milioni di euro che tra qualche anno potrebbero fruttare un patrimonio importante stile Milinkovic nell'ottica del club. 

“Penso che nel calcio di Tudor c’è più intensità“ ha dichiarato sempre Isaksen. Ora starà a lui adattarsi al meglio: potrebbe rivivere quanto fatto da Caprari sotto Tuper a Verona. È il momento di rimettersi in gioco per Isaksen. 
 

Il Messaggero

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