Nella rituale conferenza stampa post-partitail tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha commentato la sconfitta per 2-1 contro il Sassuolo. Queste le sue parole: "Penso che la sfortuna della nostra partita è stata perdere i due giocatori fondamentali, che stavano facendo molto bene e che ci stavano dando parecchio in entrambe le fasi. Perderli è stato pesante. Poi Felipe in questo momento non è nelle migliori condizioni ma si sapeva. Si poteva fare meglio in qualche ripartenza. Un pizzico di sfortuna poi anche nella traversa finale. Abbiamo giocato contro una squadra forte, secondo me ha dei palleggiatori eccezionali ed è una delle squadre dal punto di vista tecnico migliori in Italia. Mercato? Mi aspetto sempre qualcosa, nel senso che ormai dobbiamo avere le idee chiare su ciò che può tornarci utile. Vediamo quello che possiamo fare. È chiaro che qualcosa ci manca. Vediamo se ci sarà l’opportunità. Luis Alberto? Non sembra un infortunio grave però nell’ecografie un piccolo segno c’è, quindi qualche giorno dovrà stare ancora fermo. Pedro ha sentito progressivamente dolore al polpaccio, e ci fa sperare bene. Zaccagni ha avuto un indurimento muscolare dopo un colpo sul polpaccio ma siamo ottimisti anche su di lui. Poi non lo so se ce la faranno a recuperare per venerdì. Se costruiamo bene anche i risultati miglioreranno. Ora siamo ancora troppo fragili. Siamo poco logici. Oggi abbiamo preso un gol con il difensore in area avversaria, e a venti minuti dalla fine è un eccesso di generosità. È ingenuità e mancanza di cinismo. Dobbiamo crescere molto dal punto di vista della gestione dei momenti delle partite. Juventus? Penso che quella vittoria del campionato sia stata sottovalutata da tutti. Era un gruppo probabilmente a fine ciclo. Anche le scelte che hanno fatto dopo i giocatori ti fanno pensare così: due che sono andati a giocare negli Stati Uniti... Khedira che dopo 5 partite in Germania decide di finire la carriera... era una situazione non semplice. Penso sia stata sottovalutata, però è un’opinione mia. Probabilmente dove ho dato di più è stata Empoli. Anche l’anno di B è stato bello. Poi in A abbiamo fatto bene, con il senno di poi avevamo giocatori forti, erano ragazzini ma erano forti: a centrocampo c’erano Zielinski e Vecino..."

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