Il nuovo campionato della Lazio è iniziato con un passo falso. Ora c’è da riscattare subito la sconfitta all’esordio in casa del Lecce (2-1). La squadra di Sarri, dopo il 3-2 alla Cremonese di giugno, che ha chiuso la scorsa stagione al 2° posto in classifica, tornerà a giocare nella propria casa, allo Stadio Olimpico di Roma. Nella Capitale arriva il neopromosso Genoa, uscito anche lui con un pesante k.o. alla prima giornata (1-4 contro la Fiorentina). In vista della sfida tra biancocelesti e rossoblù, in programma domani, alle ore 20:45, la redazione di LazioPress.it ha intervistato, in esclusiva, un doppio ex della sfida: Christian Manfredini. L’ex centrocampista, in biancoceleste per ben sette stagioni, dopo i sei mesi dal giugno 2002 a gennaio 2003, prima di approdare nella Capitale ha vestito per una stagione anche la maglia del Genoa.

 

La stagione della Lazio è partita con una sconfitta. Cosa non ha funzionato a Lecce? Dove hanno perso i biancocelesti, come si spiega questo k.o.?

"Alla prima partita del campionato vanno registrati i meccanismi, ci può stare. Però è una sconfitta che brucia, perché perdere a Lecce, un campo comunque difficile, ma dalla Lazio che ha finito l’anno scorso al secondo posto ci si aspettava qualcosa in più. L’importante è che la prossima partita, casalinga, sia una gara da vincere assolutamente".

La Lazio ha rinforzato la propria rosa con sei nuovi acquisti fino ad ora: qual è il tuo pensiero sui nuovi arrivati? Manca ancora qualcosa alla rosa biancoceleste?

"Rinforzare la rosa con nuovi innesti è sempre importante. La società ha lavorato per accontentare l’allenatore. Poi però è sempre il campo che decide, che ti permette di capire se i nuovi acquisti sono adatti alla squadra, all’altezza della situazione. Io aspetterei ancora per giudicare, ma l’importante è aver acquistato giocatori che credo siano stati concordati con il mister. Negli ultimi 7/8 anni la Lazio ha lavorato molto bene sul mercato, ha preso giocatori a noi sconosciuti a livello tecnico e si sono rivelati grandissimi giocatori".

Come la Lazio, anche il Genoa ha iniziato il campionato con una pesante sconfitta. Che stagione ti aspetti dai rossoblù, possono puntare ad un campionato “tranquillo” in chiave salvezza?

"Io ho giocato al Genoa, la curva emoziona come quella della Lazio. Sono due tifoserie calde, ti fanno sentire al massimo. Dipende sempre dagli obiettivi che ha la società. Io credo che l’obiettivo principale, per una squadra che torna in A, anche se si chiama Genoa ed ha un blasone, una storia importante ed una tifoseria bellissima, sia la salvezza. Bisogna cercare di salvarsi e, l’anno dopo, ricostruire qualcosa di importante. Non sarà facile, in questo calcio è difficile, le squadre attrezzate poi diventano tante".

Domenica sera si affronteranno proprio Lazio e Genoa, in una partita diventata subito importante dopo i risultati dell’esordio. Che partita ci dobbiamo aspettare? Dove si deciderà il match?

"Il Genoa viene dalla B, la Lazio ha finito lo scorso campionato seconda, quindi sono due posizioni estreme. I rossoblù hanno giocato in casa la prima partita ed hanno perso malamente, quindi dovranno riscattarsi, anche se non sarà facilissimo nella 2° giornata. Io vedo favorita la Lazio in questa gara, ma bisogna comunque giocarla al massimo.

La Lazio ha sempre un’arma a suo favore che si chiama Ciro Immobile. Anche se non è facile mantenere quei ritmi per tanti anni, lui è uno che la palla te la butta sempre dentro. In casa Genoa invece punterei su Retegui, un giocatore che si vuole far vedere, ha fatto bene in Coppa Italia. Credo vorrà dimostrare le sue qualità anche in uno stadio come l’Olimpico. Sono due punti di partenza per entrambe le squadre".

Tornando al mercato, la Lazio ha perso un titolarissimo come Milinkovic-Savic. A centrocampo è stato acquistato un giocatore come Kamada. Da ex centrocampista, il giapponese può essere il profilo giusto per sostituire l’ex biancoceleste?

"Bisogna dargli tempo. Milinkovic ha dimostrato di essere un giocatore di livello superiore per le sue qualità. Rifiutare quelle proposte è difficile. Kamada è bravo, sa fare calcio, ma poi bisogna sempre dimostrarlo, se saprà adattarsi bene al campionato ed agli schemi di Sarri. È un profilo alto, rimpiazzare Milinkovic non è semplice. Kamada è Kamada, Milinkovic è Milinkovic, non deve rimpiazzarlo ma dimostrare le sue qualità. Diamogli tempo".

A parte Lazio e Roma, le big del campionato hanno iniziato tutte con una vittoria. Che stagione sarà quella appena iniziata? Quali sono le squadre che lotteranno fino alla fine per lo Scudetto? Mentre per la Champions?

"Quest’anno penso che la Juventus possa ritornare a dire la sua, ha solo il campionato e la Coppa Italia su cui concentrarsi. L’allenatore potrà lavorare tutta la settimana, non ha la Champions che porta via energie importanti. I bianconeri daranno filo da torcere e saranno degni pretendenti per lo Scudetto. Poi c’è l’Inter, che ha una squadra fortissima a livello tecnico. Non vedo male anche la Fiorentina, l’anno scorso ha fatto una grandissima stagione. La Lazio si può ripetere tranquillamente. Secondo me dipenderà da Immobile, se avrà pochi infortuni, gli può garantire minimo dai 18 ai 20 gol che non è da poco per una squadra come punto di partenza. Poi i giocatori li ha e vedere come vanno i nuovi innesti. Ripetersi per me vuol dire entrare tra le prime quattro. La Roma invece è un punto interrogativo, viene criticata per il gioco ma comunque ha fatto due finali in due anni".

La Lazio quest’anno tornerà a giocare in Champions League. A cosa dovrà fare maggiormente attenzione la squadra di Sarri? Che ricordi hai della tua esperienza alla Lazio, in particolare proprio in Champions League?

"Noi non avevamo una squadra attrezzata per fare la Champions, ma nonostante questo è stato un qualcosa di bello. Siamo andati a giocare al Bernabeu, abbiamo fatto un 2-2 contro il Real in casa. Ci siamo divertiti. Questa rosa è più attrezzata sicuramente per giocare in Champions League, per passare però dipende sempre dal girone, ma comunque è una competizione dura. A livello internazionale non è semplice, le partite però vanno giocate, anche per fare esperienza.

Continuità? La Lazio la sta dando in questi anni, il mercato lo fa bene, sono tanti anni che fa l’Europa. Poi la domanda è: “Si può alzare il livello?” È difficile alzarlo, la Lazio è una top squadra italiana. Alzare il livello vuol dire avere maggiori introiti economici, non è facile. Lotito, al di là di quello che si dice, da quando sono arrivato io ad oggi, ha fatto un grande lavoro, bisogna dargli solamente merito di questo".

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