La reazione attesa. Sul campo più difficile la Lazio è sbocciata. Dopo le sconfitte con Lecce e Genoa, i biancocelesti vincono, per la seconda volta di fila, in casa del Napoli. Al Maradona la squadra di Sarri si è imposta per 2-1. A illuminarla ha pensato Luis Alberto: la magia del Mago è stata perfino doppia. Dal cilindro lo spagnolo ha tirato fuori non uno, ma ben due conigli.

Prima il tacco con cui ha battuto Meret, poi il velo con il quale ha liberato Kamada in occasione del 2-1. Perché, quando è ispirato, Luis Alberto riesce a decidere le partite anche senza toccare palla. «Abbiamo fatto una partita di grande sacrificio - ha spiegato lo spagnolo - Nella prima partita abbiamo fatto un disastro, con il Genoa avevamo giocato meglio e stavolta abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatti sul campo della squadra più forte dello scorso campionato». Sul suo gol: «Metà del merito va a Felipe Anderson, per l’assist perfetto».

La vittoria della Lazio è totale: ha difeso con ordine, concedendo poco al Napoli, si è dimostrata cinica e in grado di reagire alla doccia fredda del pareggio immediato di Zielinski, ed è stata più volte pericolosissima nei contropiede. Ben due, infatti, i gol annullati ai biancocelesti nel secondo tempo: il primo a Zaccagni, il secondo a Guendouzi (che aveva servito l’assist al numero 20 pochi minuti prima), entrambi per fuorigioco. Ma in tutte e due le occasioni la Lazio era stata letale nelle ripartenze.

Proprio su questi episodi si è soffermato Luis Alberto, criticando l’arbitro: «Con questi direttori di gara non si può giocare - ha affermato - Gli arbitri devono avere personalità. Lo dico dopo una vittoria perché se ci si lamenta dopo le sconfitte viene tutto strumentalizzato. Giocare con arbitri che non sanno comunicare è complicato». Significativo anche il gol di Kamada: il giapponese, che ha garantito sostanza, è stato decisivo contro il Napoli, cosa che a Milinkovic-Savic, in 16 scontri diretti, non era mai riuscita: il serbo ai partenopei segnò solo nella sconfitta per 5-2 del 2020-21.

Per il tecnico Maurizio Sarri una soddisfazione enorme, proprio sul campo che lo aveva visto protagonista (e amato) per diverse stagioni. «Nel primo tempo abbiamo sofferto, ma non siamo stati passivi - ha spiegato il «Comandante» - Nella ripresa invece abbiamo quasi dominato, segnando anche due volte il 3-1, ma i gol sono stati annullati per situazioni delle quali si può discutere tutta la notte. Il nostro secondo tempo comunque certifica che la condizione atletica è buona. Non ci siamo disuniti nemmeno dopo episodi a nostro sfavore come i gol annullati, oggi abbiamo dimostrato di avere una buona mentalità, ma questa va confermata sempre». Benché la Lazio non abbia mantenuto la porta inviolata nemmeno questa volta, i passi in avanti, in tal senso, sono stati evidenti: «La fase difensiva deve essere fatta di squadra, con spirito di sacrificio, ha sottolineato Sarri. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini

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