ESCLUSIVA | Torino-Lazio, l'ex Tiribocchi: "Luis Alberto e Milinkovic possono dare di più con il modulo di Sarri"
Simone Tiribocchi, soprannominato "TIR" negli anni in cui ricopriva il ruolo di attaccante, è intervenuto in esclusiva su Laziopress.it per parlare del prossimo impegno in campionato dei biancocelesti. Ecco le parole dell'ex giocatore del Torino, e attuale commentatore tecnico a DAZN, in vista del match Torino-Lazio.
Torino-Lazio giovedì alle 18.45, considerando calendari, assenze e risultati… vedi una delle due favorite?
“La Lazio sta bene e lo ha dimostrato anche con il Cagliari, nonostante il periodo di partite in cui è stata in difficoltà. Il Torino altrettanto, viene da due vittorie e sta capendo adesso i movimenti che chiede Juric. Sarà una bellissima partita giocata ad alti livelli”.
In vista del derby, che capita in un momento delicato perché la Lazio è in una fase di evoluzione, chi schiereresti titolare contro il Torino: Cataldi o Leiva?
“E’ una domanda a cui può rispondere solo il mister perché ha il polso della situazione: bisogna vedere se Leiva riesce a fare quelle partite ad alto livello e Cataldi che sicurezze gli dà dopo il gol, sicuramente avrà il morale alle stelle. Bisogna vedere anche l’avversario e come valuta l’altro. Per caratteristiche sono diversi, quindi dovrà capire con chi dei due fare la partita, più che subirla. È solo un discorso di scelta tecnica”.
Dopo le ultime partite, alcuni hanno iniziato a pensare che il 4-3-3 non fosse attuabile nella Lazio. Come cambia il gioco di Immobile, rispetto a quando Inzaghi allenava i biancocelesti?
“Gioca da punta centrale con due esterni un po’ più larghi, quindi è un po’ più solo. Però le sue caratteristiche sono quelle di attaccare la profondità e, quando lo fa, lo fa bene. Una volta che i compagni capiscono come servirlo, e lo sanno bene alla Lazio, questo non è più un problema: l’anno scorso giocava con un altro attaccante vicino, la maggior parte delle volte era Correa, che gli toglieva un po’ il movimento e poteva attaccare solo la porta”.
Della Lazio, chi pensi non abbia ancora ingranato il gioco di Sarri?
"I giocatori stanno crescendo, non sono ancora al 100% tutti ma stanno migliorando alla stessa maniera. E' un percorso che "ci sta", come ha detto Martusciello a fine partita. Sta andando avanti, ci vuole un po' di tempo e credo che Luis Alberto e Milinkovic Savic possano dare di più con il modulo di Sarri. Il tecnico biancoceleste è uno da campo: non si possono cambiare 5 anni di Simone Inzaghi in due mesi. Ci vuole tempo".
Del Torino quali giocatori possono mettere in difficoltà la Lazio. Dove potrebbero creare dei problemi ai biancocelesti?
"Più che i giocatori, è la mentalità che il Torino sta prendendo con Juric: sono una squadra che va sempre in avanti a pressare, molto fisica che fa giocare male le avversarie. Tutto dipenderà da come arriverà il Torino fisicamente. La Lazio giocherà la palla e gli altri andranno a pressare sempre in avanti, quindi questo sarà la chiave della partita. Se il Torino riuscirà a pressare alto e bene, sarà un problema per la Lazio. Altrimenti si arriva in ritardo e potrebbero esserci delle difficoltà".
In campionato a cosa dovrebbero ambire Lazio e Torino?
"Il Torino sicuramente a migliorare la posizione dello scorso anno: anche lì c'è stato un progetto nuovo e si sono salvati nelle ultime giornate. La Lazio ha una rosa ampia per puntare all'Europa. Poi, se potrà ambire alla Champions come l'anno scorso fino alla fine, lo scopriremo durante i mesi".
Nel tuo lavoro, quali sono le partite più difficili da commentare?
"Quelle brutte. Perchè non hai spunti e non vedi gesti tecnici che possono fare la differenza o azioni da poter spiegare. E' sempre bello vedere, come la gente, partite spettacolari".