Maurizio Sarri ha vinto il secondo derby romano della sua carriera e lo ha fatto adattando le sue idee di gioco alla situazione. Non solo, lo ha vinto perché ai giocatori è riuscito a inculcare l'idea di giocare per i tifosi: "Finirà come finirà, ma se daremo questo i tifosi saranno contenti". Non poteva finire meglio.

Il mister laziale disse che Montevarchi-Sangiovannese gli dava più pressione di Juve-Toro, ma è già dall'anno scorso che ha capito che il derby di Roma è un'altra cosa. Non esiste rivalità più accesa in Europa. E' ciò che era necessario far comprendere ai nuovi arrivati, come Casale e Provedel. Un derby va capito in anticipo, non dopo.

Un anno fa vinceva il suo primo derby in contropiede (3-2) e dopo aver esultato con Olympia sotto la Nord disse che non era soddisfatto di come aveva giocato la squadra. Stavolta il risultato è stato "solo" 0-1, ma la soddisfazione c'è eccome: l'obiettivo era rialzarsi dopo una settimana difficile e la Lazio c'è riuscita.

Corriere dello Sport
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