Ci sono i titolari e dietro le loro riserve. Funziona così ovunque e in qualsiasi squadra. Poi però ci sono anche gli allenatori che ricorrono più possibile a tutte le loro alternative a disposizione e quelli, invece, che preferiscono affidarsi con maggiore frequenza allo zoccolo duro, quello dei "titolarissimi", togliendoli solo se estremamente necessario. Ecco, la Lazio di Sarri rientra senza ombra di dubbio in questa seconda categoria. Quella biancoceleste è la seconda squadra in Serie A (dietro solo alla Roma) ad aver concesso fino a oggi meno spazio alla panchina, che ha toccato complessivamente quota 2020 minuti. Il numero appunto più basso registrato in questo torneo a eccezione dei cugini giallorossi (addirittura 1387'). Cifre decisamente diverse rispetto al Venezia primatista con 4391', così come il Milan secondo (3947') o al Genoa terzo (3891').  A rendere ancora più particolare la statistica relativa alla Lazio, c'è pure il modo in cui questa è scomposta tra i 12 giocatori che hanno contribuito a incrementarla: il 69% dei 2020 minuti complessivi (1396) è infatti stato giocato da soli quattro uomini, cioè Cataldi (434), Lazzari (423), Patric (310) e Akpa Akpro (229). Un segnale chiaro che conferma la tendenza di Sarri a puntare su uno schema base di uomini ben definito e su pochi cambi, ma sicuri. Corriere dello Sport.

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Il Messaggero | Immobile cerca il miracolo. E Lotito chiacchiera con Sarri