CorSera | Lazio, Luis Alberto deve valere come esempio
Gerarchie scalate. Con il lavoro e con l’impegno. Per questo Luis Alberto deve essere fonte di ispirazione anche per altri giocatori della Lazio, rimasta quarta da sola in classifica dopo il ko di ieri sera della Roma a Cremona. Prima della partita con il Cluj, Sarri era stato piuttosto duro con chi gioca meno: «Se mi aspettassi qualcosa dai calciatori ai quali ho dato poco spazio, schiererei questi elementi con maggiore frequenza». Non una carezza, ma il caso Luis Alberto dimostra che Sarri è pronto a rivedere le proprie idee. Nelle prime 16 giornate di campionato lo spagnolo, che con la Sampdoria ha segnato il 12esimo gol da fuori area da quando è in Italia (di cui 10 su azione e 2 su punizione), era stato schierato appena cinque volte dal primo minuto. Poco, considerando le sue ambizioni. Al punto che il suo agente, durante la sosta per i Mondiali in Qatar, aveva chiesto un confronto con la società perché «non possiamo essere soddisfatti della situazione». Luis Alberto però si è allenato molto bene, al punto che già durante il ritiro in Turchia lo staff tecnico era rimasto favorevolmente colpito. Non un caso dunque che dal 2023 il Mago sia il centrocampista più utilizzato da Sarri: in totale ha collezionato 690 minuti in A nell’anno solare, 11 in più di Milinkovic Savic, 49 in più di Cataldi (che è l’unico a essere stato sempre a disposizione fra i titolari), ma soprattutto ben 429 più di Vecino, che invece gli era stato spesso preferito a inizio stagione. «Ho cambiato un po’ il mio modo di giocare, sono meno libero di fare girare la squadra, serve dare più equilibrio e aiutare in fase difensiva», ha detto Luis Alberto dopo la vittoria contro la Sampdoria. Sarri lo ha lodato pubblicamente: «Ha cambiato modo di allenarsi. Mi rende felice che il suo rendimento stia decollando».Ora però sta anche agli altri panchinari riuscire a emergere. Quello segnato alla Sampdoria, in questo campionato, è il gol più tardivo che abbia portato in dote punti alla Lazio. Segno che la scossa, a gara in corso, la squadra non la riceve spesso. Che i biancoceesti non siano mai riusciti a realizzare un gol pesante negli ultimi 10 minuti di gioco (più recupero, che ormai è spesso consistente) non depone a favore dei subentranti che dovrebbero immettere forze fresche. Dall’81’ in poi, invece, la Lazio in questo campionato non ha conquistato nemmeno un punto. Una pecca non indifferente, quando manca da disputare poco più di un terzo del torneo. Nelle gare contro Sampdoria (all’andata), Empoli e Lecce, per esempio, un aiuto dalla panchina avrebbe fatto comodo. Infine Pedro, che ha riportato la frattura della mano sinistra ma non è stato operato. I medici gli hanno applicato un tutore, venerdì sera a Napoli dovrebbe essere a disposizione. CorriereDellaSera/Elmar Bergonzini