La Repubblica | Lazio, il caso Acerbi spacca la tifoseria
A terra sul ring dell'Olimpico. Il doppio colpo inflitto da Porto e Napoli ha mandato la Lazio ko. Nel momento migliore della stagione per gioco e continuità, la squadra di Sarri sperava di dare una sterzata decisiva al proprio cammino, invece è andata al tappeto. Ferita, delusa e consapevole che avrebbe meritato di più nelle ultime partite. «Il prossimo step deve essere trasformare le buone prestazioni in risultati», il commento di Sarri, che in un attimo è passato dall'euforia dell'eurogol di Pedro allo sconforto per il 2-1 di Fabian Ruiz, nell'ultima azione della partita. Una scena già vista a Bergamo (2-2 di De Roon al 94') e con l'Udinese all'Olimpico (4-4 di Arslan al 99): 5 punti persi in 3 occasioni in cui la Lazio è stata beffata nei secondi finali. E pensare che il recupero una volta era alleato dei biancocelesti. Ricordate la famosa Zona Caicedo? Ecco, non c'è più. O meglio, c'è ma al contrario. E come se l'incantesimo last minute' si fosse rivoltato contro la Lazio. Che in questa stagione ha segnato 2 gol dopo il 90: a Torino (rigore di Immobile dell'1-1 al 91) e con l'Empoli (3-3 di Milinkovic al 93). Due punti guadagnati, 5 persi: il passivo della Zona Caicedo ha tolto a Sarri 3 punti, determinanti in un campionato così equilibrato. Errori individuali, sotto porta e in difesa, distrazione e un po' di cattiva sorte: un mix letale per le ambizioni Champions della Lazio. Ora Sarri avrà una settimana per rialzare il morale (devastato) dello spogliatoio: sabato a Cagliari - vittima di Caicedo al 97' nell'anno della corsa scudetto interrotta dal Covid dovrebbe rilanciare tra i titolari Acerbi. È rientrato contro il Napoli, il difensore, fischiato dalla Curva e applaudito dal resto dello stadio. Il caso è ancora apertissimo: la Nord non gli ha perdonato gli episodi contro Genoa (esultanza polemica) e Venezia, quando non avrebbe chiesto scusa sotto il settore ospiti. Situazione esplosiva, ricucitura difficile. E avrà ripercussioni sul futuro di Acerbi: tra la fine di marzo e l'inizio di aprile si deciderà, ma intanto il suo agente Pastorello ha già in- contrato i dirigenti laziali. In caso di offerta adeguata (5 milioni), divorzio probabile, anche se ora le variabili sono troppe per sbilanciarsi. Tanto più che l'età (34 anni) e l'ingaggio (2,5 milioni a stagione fino al 2025) non favoriscono aste. leri esami per Cataldi (infortunio al flessore): stop di 10 giorni. La Repubblica/Riccardo Caponetti&Giulio Cardone