La Repubblica | Lazio, difesa ritrovata: ora "pace" con Acerbi
I progressi nel gioco, già abbastanza evidenti nelle ultime partite, sono stati confermati e premiati anche da un risultato netto. La Lazio di Sarri è ormai una certezza e ancor più confortante è l'idea che i margini di miglioramento possano essere tantissimi. La sensazione è che continuando a esprimersi su questi livelli di calcio e di organizzazione si possa concludere la stagione in crescendo e magari con una qualificazione alla prossima Europa League, obiettivo che resta comunque difficile. La vittoria della Juventus rende quasi utopistico qualsiasi discorso sulla Champions, ma forse questo può anche essere un bene per evitare di alimentare false speranze. Nella dura lotta che va delineandosi con Roma, Atalanta e Fiorentina, riceviamo alcuni segnali più che incoraggianti anche da alcuni singoli: su tutti voglio lodare la prova di Francesco Acerbi, tornato guida insostituibile della sua difesa. A tal proposito mi auguro che l'unione ritrovata di fronte alla grave perdita di un simbolo come Wilson favorisca una sorta di amnistia spirituale nel mondo Lazio, utile anche a ripristinare la giusta serenità nel rapporto tra lo stesso Acerbi e la Curva Nord. Meritano una menzione anche la performance di Radu, che un po' come il vino più invecchia e più esprime qualità, e quella di Leiva, che legittima la forte tentazione di averlo ancora un anno con noi. E poi c'è Immobile, ma Ciro non fa davvero più notizia. Sarà perché lo viviamo che non riusciamo fino in fondo a renderci conto della grandezza di questo ragazzo e di ciò che sta compiendo con la nostra maglia. Ora che ha anche raggiunto Piola tra i cannonieri della Lazio in Serie A, chissà quale sarà il suo prossimo obiettivo: non ci sarebbe da stupirsi se Ciro ne avesse già individuati altri. La Repubblica/Guido De Angelis