Ieri, in uno stadio difficile come lo Stirpe di Frosinone, ha vinto la Lazio di Maurizio Sarri. Martusciello non ha stravolto i principi dell’ex allenatore biancoceleste, ha spinto tanto sull’aspetto mentale e sul fare giocare la squadra con la mente libera. Sul piano tattico e del gioco non ha quindi alterato gli equilibri di ciò che era stato fatto in questi due anni con il vecchio mister, ha adottato anche le stesse staffette programmate per quanto riguarda i cambi. 

Ed è proprio grazie ad un cambio che la Lazio riesce a impadronirsi della partita, dall’ingresso in campo del campo del Taty Castellanos al minuto 57’. L’argentino, subentrato per Ciro Immobile, ha spaccato la partita, un impatto devastante, trasformando in gol il suo primo pallone toccato della partita. Tempo 5 minuti e ha modo di trovare la sua prima doppietta in Serie A. Grazie a questa vittoria l’ambiente biancoceleste può tirare un sospiro di sollievo dopo aver trascorso una settimana che definire infernale sarebbe riduttivo. Quantomeno grazie a questi 3 punti la compagine capitolina torna ad occupare la parte sinistra della classifica e si piazza al nono posto con 43 punti.

La Lazio, nell’arco della partita, è sembrata ancora sotto shock dalle dimissioni di Sarri: un numero elevatissimo di errori tecnici, ma anche errori di concetto, si percepiva un senso di smarrimento negli occhi dei giocatori, particolarmente spaesati e in balia di un Frosinone che al contrario è sembrato da subito più feroce e in palla. E infatti i padroni di casa trovano subito il vantaggio al 13’ con Pol Lirola che tutto solo incorna a rete dall’interno dell’area biancoceleste. Una dormita colossale della difesa, che si è persa e ha fatto colpire indisturbato il terzino gialloblù. Da quel momento la squadra di Martusciello è andata in bambola e ha rischiato in più occasioni di prendere il secondo. Zaccagni, sul finire del primo tempo, trova il guizzo giusto grazie a un ottimo servizio di Guendouzi e pareggia i conti.

Poi, come detto prima, la svolta. Entra il Taty, tempo pochi secondi e trova l’inzuccata vincente su punizione di Luis Alberto dalla trequarti. Ci pensa ancora l’argentino 5 minuti dopo grazie a un facile tap in dopo un palo colpito in mischia da Casale. La Lazio a quel punto si scioglie e si scrolla di dosso tutte le insicurezze che l tormentavano. Rischia di fare più e più volte il quarto gol, ma spreca troppo. Cheddira accorcia le distanze ma il copione della partita non cambia e inizia il valzer delle occasioni sciupate. La più clamorosa forse è un tiro a botta sicura da pochi metri di Luis Alberto: ma Turati nega la gioia al mago e compie una vera e propria prodezza, immolandosi alla sua sinistra.

Ora Martusciello può salutare con il sorriso dopo aver passato le pene dell’inferno, ha avuto il merito di riportare una vittoria che serviva come l’ossigeno. Da oggi incomincia un nuovo campionato, incomincia l’era Tudor.

Il Corriere dello Sport

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