Italia, Mancini: "Abbiamo parlato con il Presidente in questi giorni, siamo allineati su tutto. Immobile? Sarebbe andato in tribuna"
A quattro giorni dalla pesante sconfitta contro la Macedonia del Nord che ha escluso l'Italia dalla Finale dei Play-Off per un posto ai prossimi Mondiali di Qatar 2022, torna a parlare il c.t. della Nazionale Roberto Mancini. Ecco le sue parole, in conferenza stampa, alla vigilia della sfida amichevole contro la Turchia, in programma domani sera: "Abbiamo parlato con il Presidente in questi giorni, siamo allineati su tutto e questo fa piacere. Dopo la partita con la Turchia torneremo a parlare ancora, con calma penseremo al futuro e cosa migliorare.
I giocatori che sono andati via? Li ho obbligati io ad andare via perché se possiamo fare qualcosa per i club lo facciamo. Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente e sarebbero andati in tribuna. Il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non ha giocato la partita in FA Cup. Anche oggi abbiamo problemi con Florenzi e Politano, non sono al meglio. Inizio di un nuovo ciclo? Bisogna ripartire, avremo partite importanti e vedremo più avanti. Insigne ed Immobile? Lorenzo aveva problemi fisici, Ciro sarebbe andato in tribuna. Mancini aveva qualche problema, Verratti ha subito una contrattura dopo la Macedonia. I ragazzi in questi anni hanno meritato tanto, non è stato solo un Europeo ma un tragitto lungo tre anni con una serie di partite senza sconfitte e va dato merito a questi ragazzi. Ci sono qui calciatori speciali, è stato creato un gruppo speciale: non sono nel gruppo squadra, ma anche tutto quello che c'è intorno.
E' inutile cercare spiegazioni, si può parlare delle partite passate da settembre ad oggi. Il nostro gruppo dovevamo vincerlo almeno con due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0, in Bulgaria doveva finire in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa ma questo è il calcio, le cose ci sono andate storte. Abbiamo sbagliato, abbiamo avuto occasioni, inutile pensare a quanto fatto e cercare scuse, rivedremo gli errori. Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale. Lavoreremo su questo e vedremo quale sarà la situazione generale".
Mister Mancini ha continuato anche parlando della Turchia, avversario dell'Italia domani in amichevole: "Li conosco abbastanza bene i ragazzi, erano un po' più giovani quando io ero al Galatasaray. E' sempre stata composta da giocatori bravi tecnicamente, li abbiamo sfidati anche all'Europeo. La Turchia ha sempre avuto giocatori bravi".
Il c.t. Mancini ha continuato: "Attestati di stima? In questi 4 anni abbiamo cercato di fare il massimo di ciò che potevamo fare, cercando di vincere ma anche giocando un calcio diverso. Non è stato solo il mese dell'Europeo, ma un percorso di tre anni dove abbiamo quasi sempre vinto. Anche questa è una cosa positiva e importante, poi nel calcio le cose possono cambiare dalla sera alla mattina ma questo fa piacere. Rivoluzione nel calcio italiano? Lo valuterà Gravina, noi possiamo parlare di cose tecniche. La squadra attuale, con qualcuno dentro, poteva giocarlo per vincere. A giugno un po' di inserimenti ci saranno perché è giusto così, dobbiamo pensare all'Europeo tra due anni. Quando ci sono sconfitte si analizza più profondamente il perché, vanno analizzate tante cose, poi nel calcio queste cose possono sempre accadere: ci sono nazionali importanti che non vincono nulla da 60-70 anni, l'Italia da questo punto di vista è più avanti. A volte si esagera anche parlando di motivazioni, ma esistono momenti che non devono andare in quel modo".
Infine, alla domanda su cosa si sente di dare in più a questa squadra, Mancini è stato chiaro: "Mi sento di restare perché sono ancora giovane: volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale devo aspettare un attimo. Mi piace questo lavoro e con i ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti".