foto Fraioli
Romagnoli e Casale perfetti contro la Roma. Otto le gare di campionato senza subire gol e Sarri sorride per il rendimento della difesa. Concentrazione, forza, determinazione. E anche una grande dose di intelligenza calcistica. Una prestazione 'massiccia', così l'ha definita la Lazio sui propri canali ufficiali. Romagnoli+Casale. Semplicemente insuperabili. Un muro alzato davanti a Provedel e che ha impedito ad Abraham e Zaniolo anche solo di avvicinarsi alla porta biancoceleste. Il dato dei tiri nello specchio del secondo tempo è emblematico. Zero. La Roma non è mai riuscita a mettere paura alla retroguardia laziale, assolutamente perfetta. Un motivo in più di orgoglio per Sarri che, dopo due brutte prestazioni a livello di reparto (quattro gol subiti tra Salernitana e Feyenoord), è tornato a elogiare i suoi calciatori per applicazione e spirito di sacrificio. “Era diventata una partita difficile. - ha spiegato il tecnico nel post - Con la loro fisicità poteva diventare una situazione pericolosa. Anche nello sporco del finale di gara, siamo rimasti composti, non ci siamo disuniti. E questo è un aspetto importante. C’è costato molto questo tipo di lavoro difensivo in fase offensiva. I palloni difficilmente li rendevamo giocabili per i nostri attaccanti”. Ed è così che la Lazio ha messo a referto l'ottavo clean sheet su 13 partite disputate in campionato. Appena otto le reti concesse, una in più della Juventus, attualmente miglior difesa della Serie A. Sarri ha capito che non può fare a meno di Romagnoli al centro della linea a quattro. Al di là della qualità, l'ex capitano del Milan porta con sé un bagaglio carico di esperienza e personalità. Doti preziose per poter affrontare al meglio le dirette concorrenti per il quarto posto. Non è un caso che la Lazio non abbia mai sbagliato l'approccio alla partita quando contava davvero. Inter, Napoli, Atalanta, Roma. Se questa squadra è cresciuta dal punto di vista mentale, parte del merito va proprio all'arrivo di Romagnoli che ieri ha giocato il primo derby della Capitale, dalla "parte giusta". Lo ha raccontato anche lui ai microfoni della tv ufficiale: “Ero in panchina dall’altra parte, una vita fa. Ora sono cambiate le cose e me lo godo dalla parte giusta”. Una prestazione da leader, qualcuno aveva addirittura ipotizzato potesse indossare la fascia da capitano: “Sono appena arrivato, per me già è tanto giocare con questa maglia. I sogni sono lunghi, ne ho di più oltre a vincere i derby. Siamo stati bravi a portare a casa una partita non bellissima, è stata una battaglia vinta meritatamente”. Guai però a dimenticarsi della prestazione di Casale, ormai è una costante. Da quando si è preso i gradi di titolare contro l'Udinese non ha sbagliato un'uscita. Sempre attento, preciso, pulito. Il margine è enorme. Un muro difficile da superare. Lo riporta l'edizione odierna de Il Tempo.
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