CdS | Luis Alberto: "Per me la Lazio è tutto, è la seconda casa. Grazie a Lulic giocai in Supercoppa"
La Lazio sta facendo fatica in questo avvio di campionato e tra i calciatori che invece non hanno tradito le aspettative c'è Luis Alberto: il Mago, soprattutto dallo scorso gennaio in poi, è imprescindibile per Sarri e per la Lazio. E lo sa bene Claudio Lotito che lunedì annuncerà resterà nella Capitale fino al 2028, l’ultimo anno un’opzione. A parlarne è stato lo spagnolo, in una lunga intervista al Corriere dello Sport nella quale ha esordito dicendo che l'assenza di Milinkovic lo ha 'costretto' a prendersi più responsabilità (ma il serbo un 'po' gli manca').
El diez racconta di sentirsi più maturo, completo e in grado di aiutare un po’ di più. Per lui l'emblema della Lazio è Ciro, lui si definisce 'strano' perché va sempre avanti per la sua strada e segue le sue sensazioni, a volte creando 'tensioni': è così, se pensa che una cosa sia giusta è impossibile fermarlo.
Sulle voci di una possibile partenza Luis è stato chiaro: non ha mai detto alla società laziale di volersene andare al 100% ed ha però ammesso che inizialmente, quando con Sarri non trovava spazio, ha proposto al club di andare in prestito per sei mesi. Poi con il tecnico è tutto rientrato perché in fondo le tensioni tra loro erano frutto di un carattere molto simile. Da gennaio in poi infatti l'allenatore non ha più fatto a meno dello spagnolo e quest'ultimo è consapevole di essere migliorato ancora con il toscano.
Poi i racconti su come è cambiato il calcio, sul gioco tecnico che invece piace a lui e il discorso-Nazionale che però non abbatte il Mago: sogna la Spagna ma non ne fa un problema, consapevole che soprattutto a centrocampo gli spagnoli sono forti. Uno sguardo a Guardiola poi e alla squadra di De Zerbi che deve fare da esempio, secondo Luis.
Per il numero 10 la Lazio è tutto, è la seconda casa. E sul momento difficile spiega che la squadra sembra confusa ma si aspetta buone cose. Infine l'aneddoto su Lulic: in Supercoppa Italia contro la Juventus il Mago non avrebbe dovuto giocare dall’inizio, però prima Felipe si fece male contro il Bayer Leverkusen e poi uno che voleva andarsene si rifiutò di entrare in campo; in quel momento Lulic disse a Inzaghi di farlo giocare, perché Luis era quello che stava meglio.