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Mauro Tassotti, bandiera del Milan prima da giocatore e poi da allenatore ma che mosse i primi passi nel calcio professionistico proprio con la Lazio, lui che è nato a Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TAG24 per commentare la situazione in casa Lazio nell'ormai antivigilia del match contro la Juventus e per tracciare una traiettoria su quello che potrà essere il futuro della Prima Squadra della Capitale. L'ex biancoceleste si è soffermato su uno dei temi più caldi di giornata, ma ormai della settimana, ovvero sul tanto atteso modulo che adotterà Tudor e chissà se domani nella conferenza stampa delle 13 , il tecnico croato svelerà qualche segreto in più o resterà ancora nell'ombra per sfruttare al massimo il vantaggio della sorpresa.

Nell'attesa delle parole di Tudor, queste sono quelle di Mauro Tassotti a TAG24:

Tudor è l’uomo giusto? Si aspetta un cambio di rotta immediato, già dalla partita di sabato?

“Mi aspetto una Lazio completamente diversa perché effettivamente si tratta di due allenatori completamente diversi. Penso che la scelta di Tudor sia stata fatta un po’ nella visione di ciò che c’era prima, non tanto di ciò che è stato fatto con Sarri. A mio avviso sarà una Lazio che assomiglierà più alla squadra di Simone Inzaghi che a quella di Maurizio”.

Otto o nove giorni possono bastare per passare dalla difesa a 4 alla difesa a 3 e cambiare modulo?

“Credo proprio di sì perché questi calciatori conoscono molto bene ogni modulo e molti di loro hanno già avuto esperienze sia giocando a 4 che giocando a 3. Il tempo è quello che è, non si può pensare di trovare una squadra perfetta. Sono convinto però che i biancocelesti possano farlo. Ci sono squadre che lo fanno addirittura a gara in corso o da una partita all’altra, in base all’avversario che vanno ad affrontare. A maggior ragione potrà farlo la Lazio”.

Il cambio di modulo rischia di sacrificare Felipe Anderson, ma la suggestione di vederlo come quarto a destra è un’ipotesi percorribile?

“Credo che sia un ruolo che può fare e capisco che ci sia molta curiosità in tal senso da parte dei tifosi della Lazio e di tutti coloro che l’hanno sempre seguita. Parliamo di un calciatore che ha qualità, e che solitamente vediamo dalla metà campo in su. Mi sembra uno molto generoso e potrebbe anche diventare un calciatore a tutto campo. Fare il quarto richiede grosso sacrificio e mi sembra che lui possa farlo”.

La Juventus è una squadra in crisi e la Lazio dovrà affrontarla sia in campionato che in Coppa Italia. La partita più importante è la prima oppure conta di più quella di martedì?

Io penso che tra le due sia più importante quella di Coppa Italia, arrivati a questo punto. Probabilmente per la Lazio, guardando alla classifica, la possibilità di tornare in Europa, passa soprattutto dal trofeo nazionale. Anche la Juventus però ha bisogno di trovare velocemente una vittoria, che manca ormai da troppo tempo. Parliamo di una squadra che deve ritrovare continuità e mettere in fila qualche risultato, per poter mettere in cassaforte il posto in Champions.

Anche per la Juventus la Coppa Italia sarebbe un modo per salvare la stagione?

“L’obiettivo della Juventus, sin dall’inizio dell’anno, è sempre stato quello di raggiungere la qualificazione in Champions e penso che quel traguardo sarebbe comunque più importante della Coppa Italia. Trovarsi fuori dalla massima competizione Europea non deve essere neanche contemplato”.

La nuova Lazio deve ripartire ancora da Ciro Immobile oppure il ciclo è finito?

“Da lontano è sempre difficile giudicare e conoscere profondamente queste cose. Ciro è stato un giocatore importantissimo per la Lazio e ha sempre fatto annate straordinarie, ma in questa stagione ha incontrato parecchie difficoltà, forse per la prima volta. Solo chi è davvero interno all’ambiente può giudicare se il ciclo è finito oppure se c’è ancora modo di recuperare. In ogni caso la Lazio dovrà coprirsi le spalle con un giocatore già pronto e affidabile”. 

 

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