Stendardo: "Il periodo in biancoceleste è stato il migliore della mia vita"
L'ex difensore biancoceleste Guglielmo Stendardo è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Ecco le sue parole, riportate sul sito ufficiale: “Il periodo in biancoceleste è stato il migliore della mia vita, dal punto di vista umano e sportivo: avevo 24 anni, giocavo all’Olimpico, indossavo una maglia importante. Ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità, oltre alle persone che mi sono state vicine nel tempo, il Presidente Lotito, l’allora Ds Sabatini che mi volle tanto dal Perugia nonché i tifosi, che sono sempre vicini alla squadra e sono stati sempre anche al mio fianco.
Vincere la Supercoppa italiana a Pechino così come giocare la Champions League sono stati momenti speciali: quando sono arrivato, come noto, la situazione non era delle migliori, avevamo il compito di riportare quanto prima la Lazio ad alti livelli. Nella Capitale mi sono stabilito, ho posto le mie radici anche oggi, fuori dal campo.
La Lazio rappresenta Roma, la città più importante del mondo. Il pubblico laziale è molto legato alla squadra e ai giocatori che danno l’animo in campo: la Curva Nord è qualcosa di unico in Italia.
Affrontare il Real Madrid, così come segnare il gol a Messina che ci portò in Champions dopo 9 vittorie consecutive hanno rappresentato i due apici personali: sono ricordi che ho vivi nella mente e nel cuore.
I tifosi della Lazio non dimenticano mai gli uomini, un aspetto che va ben oltre essere stato uno sportivo, un calciatore.
Questa è una squadra forte, che negli ultimi anni ha ottenuto risultati straordinari: i numeri di Immobile, Radu e Milinkovic, diversi tra loro, consentono di comprendere il valore di questo gruppo.
Sarri è un maestro di calcio, lo seguo da anni, ha bisogno ancora di tempo ma sono certo che riuscirà a trasferire le sue nozioni e le sue idee alla squadra, che sono certo sarà un autentico spettacolo da ammirare.
La squadra dimostra ora di avere difficoltà difensive: la Lazio è talmente tanto forte dalla cintola in su che a volte sembra peccare dal punto di vista della concentrazione. Nelle ultime gare abbiamo visto degli errori evidenti da parte dei centrali e questo va a penalizzare così hanno i giocatori nella metà campo avversaria”.