Porto-Lazio, una partita per cercare le giuste vendette: dall'unico precedente a Felipe Anderson
Giovedì sera andrà in scena l'andata della doppia sfida che vedrà opporsi Porto e Lazio: in palio gli ottavi di Europa League. Una sfida che vede due ex di lusso: da una parte l'allenatore Sergio Conceicao, tre stagioni passate con l'aquila sul petto e bellissimi ricordi, dai trionfi europei alla vittoria dello scudetto nel 2000. Dall'altra Felipe Anderson: per lui sei mesi in Portogallo la passata stagione.
Felipe Anderson e la vetrina da riscatto
Partendo proprio dall'esterno brasiliano, il numero 7 della Lazio è tornato in biancoceleste dopo alcune stagioni in cui il rendimento era calato e dopo sei mesi passati con il Porto e sole 10 presenze. Conceicao non gli ha infatti dato modo di mettersi in mostra e il suo ritorno all'Estádio do Dragão potrebbe essere la sua occasione di rivalsa. Servirà però il migliore Felipe, non quello in "fase down" che più di una volta si è visto in stagione e su cui il mister Maurizio Sarri sta lavorando. L'esterno era partito con ottimi presupposti, che poi si sono persi con il rendimento negativo della squadra e mai recuperati, nemmeno in questa fase di stagione in cui sembra che i giocatori di Sarri abbiano infatti (finalmente) trovato una loro dimensione.
Unico precedente amaro per la Lazio
L'unico precedente tra le due squadre risale al 2003. Anche in quel caso era una doppia sfida nelle fasi finali di Europa League (allora denominata Coppa UEFA): nello specifico era una semifinale. Così come in questa occasione, anche allora la sfida di andata era in casa Porto. A un buon inizio della Lazio, siglato dal gol di Claudio Lopez, è seguita una totale decaduta dei biancocelesti contro una squadra capace di portare a casa la gara con il risultato di 4-1. Nella sfida di ritorno un secco 0-0 spalancò la strada alla squadra dell'allora allenatore Josè Mourinho verso la vittoria del torneo in finale contro il Celtic. L'anno successivo quella squadra compirà un altro percorso importante in Champions League, vincendola.
Primo "sedicesimo" con il nuovo modello
La sfida che attende la Lazio è il primo "sedicesimo" di Europa League da quando è stato instaurato il nuovo modello della competizione. I biancocelesti hanno, infatti, affrontato più volte i sedicesimi negli ultimi anni, eccezion fatta per la stagione 2019-20, dove il terzo posto nel girone fermò il cammino dei biancocelesti. Ma questa doppia sfida ha un significato particolare: la Lazio aveva infatti la possibilità di accedere direttamente agli ottavi in caso di primo posto nel girone. Il nuovo modello impone infatti che i sedicesimi di finale di Europa League, che hanno più il gusto di un preliminare alla fase finale della competizione, siano giocati esclusivamente tra coloro che arrivano secondi nel girone e coloro che scendono dalla Champions League. Negli ultimi 10 anni il totale delle sfide ai sedicesimi (6) è perfettamente bilanciato. Tre sono le volte in cui la Lazio si è fermata (Atletico Madrid nel 2012, Ludogorec nel 2014 e Siviglia nel 2019) e tre quelle in cui ha avuto la meglio (Borussia M'gladbach nel 2013, Galatasaray nel 2016 e Steaua Bucarest nel 2018). Questa è un occasione per portare il dato a proprio favore.