A seguito dell'addio alla Nazionale di Roberto Mancini, che pochi giorni dopo ha già esordito con l'Arabia Saudita, l'Italia è stata affidata a Luciano Spalletti, che da questa sera inizierà il suo percorso alla guida degli Azzurri: con Macedonia del Nord e Ucraina subito due gare per cambiare le sorti di un girone che al momento vede l'Italia al terzo posto in classifica, a tre lunghezze di distanza dal secondo posto. Il cambio di guida in panchina potrà sicuramente portare benefici al gruppo, che dopo la vittoria dell'Europeo non è riuscito a centrare la qualificazione al Mondiale in Qatar. Tra le novità apportate dal tecnico toscano, c'è la scelta di Ciro Immobile come capitano, con l'attaccante biancoceleste che ha già mostrato la propria soddisfazione rispetto a questa novità e al metodo Spalletti: "Vent'anni fa da giocatore adolescente speravo di giocare in azzurro, ma diventare capitano della Nazionale era proprio un sogno fantastico. Il suo modo di approcciare con la squadra e col singolo giocatore, il suo modo di comunicare tutte le sue sensazioni e di allenare la Nazionale, noi l'abbiamo seguito dall'inizio alla fine, quindi sono convinto che faremo un percorso bellissimo". Parole al miele dunque quelle di Immobile, un calciatore che non ha sempre vissuto momenti felici in azzurro, e che anche quando è stato protagonista di un gruppo vincente, come nel caso di Euro 2021, è stato trattato come una figura marginale ai fini del trofeo ottenuto. La scelta di Immobile capitano è un segnale importante per il ragazzo, che forse mai così tanto si è sentito al centro del progetto, al netto di un Mancini che spesso ha difeso Ciro con le parole, salvo poi sostituirlo alla prima occasione utile in numerose gare. Bisognerà tuttavia comprendere che direzione prenderà la fase offensiva di Spalletti, con Scamacca e Raspadori che anche per questioni anagrafiche potrebbero con il tempo insidiare la titolarità del capitano biancoceleste. Dal canto suo Spalletti ha il merito di essere sempre riuscito a far rendere al meglio gli attaccanti, e farlo anche con Immobile potrebbe essere l'ennesimo tassello di una carriera importante. Il tecnico toscano rappresenta forse una delle ultime chance per Ciro di affermarsi definitivamente anche con la maglia azzurra, offrendo lo stesso rendimento realizzativo mostrato per anni a Roma. Per farlo, il cambio in panchina sembrava una mossa necessaria, e in parte è stato lo stesso Immobile a spiegarlo nel corso della conferenza stampa di presentazione prima della sfida alla Macedonia del Nord: "Con Mancini abbiamo avuto una bellissima storia di una vittoria importante e di una grandissima delusione, dopo quest'ultima probabilmente anche io mentalmente avevo bisogno di cambiare, per questo l'arrivo di Spalletti mi ha aiutato".

Foto Fraioli
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