Un percorso eccezionale in campionato la scorsa stagione. Un secondo posto che aveva lasciato ben sperare la Lazio, non certo per vincere lo scudetto, quanto per divenire una presenza fissa tra le prime quattro, il vero step che è mancato ai biancocelesti in questi ultimi anni. 

Due anime

E' difficile spiegarsi come i biancocelesti si scontrino con varie difficoltà sin dalla prima giornata di Lecce: nelle ultime gare la Lazio ha mostrato due anime, due identità differenti a cui non si riesce a trovare un equilibrio. Una perla in casa contro il Bayern Monaco, ma poi il tonfo contro il Bologna. Ancora una vittoria sofferta e importantissima e Torino dopo aver subìto molto, mettendo in mostra una prestazione solida che ha portato i biancocelesti a siglare due gol in pochi minuti e a vincere la partita. E ancora una sconfitta in rimonta contro la Fiorentina, quasi come fosse persa la solidità messa in mostra al grande Torino. 

Punti persi da vantaggio

I numeri che lasciano l'amaro in bocca sono quelli inerenti ai punti persi in stagione. La sconfitta di Lecce era stato un preambolo importante da questo punto di vista. Poiché in diverse situazioni quest'anno la Lazio è passata in vantaggio, salvo poi pareggiare o perdere la partita lasciando per strada punti fondamentali. I due minuti di Lecce, infatti, si sono ripetuti anche contro la Salernitana, dove i biancocelesti erano passati in vantaggio con Zaccagni, contro il Bologna e, per l'appunto, contro la Fiorentina. A questi 12 punti persi si aggiungono, inoltre, i 2 punti persi in casa contro il Monza e gli altrettanti 2 persi a Verona. 16 punti. Tanti, troppi. Senza fare calcoli e vedere la posizione dei biancocelesti in classifica con questi 16 punti in più, basta tener conto del fatto che ne sarebbero bastati la metà per essere a ridosso del quarto posto. 

 

Tanti auguri a Milinkovic: il sergente spegne 29 candeline
Lazio-Milan, il bilancio tra Sarri e Pioli: i numeri