Firma e maglia dell’Al-Hilal sono già un colpo al cuore, l’ultimo saluto di Milikovic provoca quasi un lutto: «Oggi è un giorno particolare per me. Sono passati 8 anni dal mio arrivo - scrive in un post su instagram, allegato a un video di ricordi biancocelesti - e non posso mai dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto insieme. La Coppa Italia, le due Supercoppe, tutti gli assist, i gol. Mi avete supportato e dato la forza di un vero Sergente, lo porterò sempre nel mio cuore. La Lazio e il nostro popolo, gli allenatori insieme a tutti i compagni, sono stati una famiglia. Qui ho imparato tanto e sono diventato uomo. L’ultima gioia è stata la qualificazione in Champions e vi auguro ancora grandi cose. Questa sarà per sempre la mia seconda casa, forza Lazio». È ufficiale l’addio, anzi no senza il doppio annuncio: «Io non ho ancora ricevuto i soldi (la prima rata dei 40 milioni netti, ndr) e non concedo il transfer finché non li vedo», risponde a tarda sera Lotito, impegnato in un vertice con Fabiani per lavorare anche sul sostituto. Sarri vuole a tutti i costi Zielinski, ma si è complicato: per rifiutare il triennale da 12 milioni a stagione dall’Al-Ahli, il 29enne del Napoli pretenderebbe comunque un ingaggio altissimo. Più di quanto chiesto da Berardi, nonostante la Fifa abbia bloccato le mire dell’Al Nassr sull’esterno del Sassuolo. Oltretutto Lotito continua a non voler spendere 25 milioni per il loro cartellino. L’investimento va fatto sui giovani, ma costano tanto - forse di più - anche le alternative a Zielinski (Gedson Fernandes e Samirdzic) sul tavolo. Sergi Darder dell’Esplayol è un’occasione a 10 milioni per sostituire Basic, sondato da Salernitana e Celta Vigo: «Ma io ho scelto la maglia 26 di Radu - assicura il croato - e voglio restare alla Lazio». Sulla fascia Sarri conosce bene Hudson-Odoi, lo riabbraccerebbe volentieri persino in prestito, più di Karlsson e Lukebakio. Maurizio si è dato un ultimatum silenzioso. Si è concesso una settimana di tempo e, se non avrà i primi rinforzi ad Auronzo, perderà la pazienza con Lotito. È rimasto sereno in vacanza in barca e poi a Castelfranco. Ha compreso le esigenze societarie, ha gioito ai rinnovi di Pedro e Luis Alberto, ha deciso di fidarsi delle promesse del presidente e di aspettare in ritiro. Ma ora è il 13 luglio e bisogna fare un mercato da Champions subito: «Quale mercato?», ha risposto il tecnico con ironia a qualche tifoso appena sbarcato sotto le Tre Cime di Lavaredo. Fuori sorride, ha deciso di conservare questo atteggiamento in pubblico per non gettare ulteriore benzina sul fuoco, ma lui brucia dentro. Maurizio è molto preoccupato del ritardo sugli acquisti, ancora di più perché Lotito ieri era ancora impegnato in Senato e nei prossimi giorni lo sarà sui diritti tv a Milano. Già martedì l’allenatore aveva lasciato Formello nervoso, un po’ per problemi personali, un po’ per l’ultimo confronto. Il patron ora può e deve intanto accontentarlo in regia e in attacco. Accelerata su Torreira perché il Torino chiede 25 milioni per Ricci e oltretutto non vuole privarsi di Sanabria, blindato col rinnovo. Sarri lo voleva già a gennaio, nemmeno davanti vorrebbe scommettere su prospetti, c’è la Champions in ballo. Gli piace Amdouni del Basilea, è in pole per Lotito. E’ stato invece offerto Castellanos, dalla talent room è uscita la candidatura di Georges Mikautadze del Metz (23 reti e 8 assist in 37 partite in Ligue 2), ma non c’è ancora un’offerta ufficiale per il “Mertens” georgiano. L’ultima parola è sempre del patron. Fabiani lo sta assistendo, ma non ha troppi margini di manovra né tanto meno un mandato vero da ds per fare il mercato, questo sta rallentando tutto. Dopo l’addio di Tare serviva una riorganizzazione più precisa dell’organigramma societario, anche la comunicazione (con Nvp in bilico) è stata lasciata un po’ in un limbo. Ora in troppi aspettano Lotito al varco. Soprattutto i tifosi, che confidano nell’intransigenza di Sarri, lo acclamano con cori e applausi alla prima uscita al campo Zandegiacomo, e poi ironizzano sulla nuova partnership tra Bombeer (marca di birra) e la Lazio: «Almeno potevano annunciare un main sponsor - si legge nei commenti sotto il comunicato social - ma a questo punto beviamo per dimenticare il mercato».   Alberto Abbate - Il Messaggero

Grazie di tutto, Sergente: le tappe di una favola lunga 8 anni
Il Messaggero| Klose: "Lotito, riportami alla Lazio"