Proietto
Proietto

Come riportato da Radio Olympia, questa sera, per il match casalingo contro la Salernitana, è prevista una contestazione della tifoseria biancoceleste che prenderà il via dal riscaldamento dei giocatori fino alla lettura delle formazioni. Nessuno sarà risparmiato, gruppo squadra ma soprattutto dirigenza.

La contestazione

L’umore della piazza è sotto zero. Dopo la sconfitta nel derby, per mano di Mancini, e quella arrivata in semifinale di Coppa Italia contro la Juve che, con un netto 2-0, ha già praticamente chiuso il discorso qualificazione, al popolo laziale non resta che masticare amaro. Ogni ambizione, che fosse europea o circoscritta ai confini nazionali, si è definitamente spenta. Dopo un mercato non all’altezza in vista della Champions League, l’esonero di mister Sarri, e una stagione giocata raschiando spesso il fondo del barile in termini di prestazioni, i tifosi biancocelesti, stanchi di questo atteggiamento privo di desiderio, di voglia, di fame, da parte di tutti, hanno deciso di far capire ai diretti interessati, attraverso questa contestazione, le loro colpe. In un’annata che ha visto un Presidente dare dei viziati ai giocatori, la squadra chiedere aumenti e mettendo davanti, in molti casi, il loro ego personale al gruppo, nessuno ha mai dimostrato di saper fare un passo indietro per il bene della Lazio, che è ciò che più conta. Questa contestazione deve generare un senso critico verso chi le responsabilità non se l’è mai assunte. I tifosi fino a questo momento hanno fatto i tifosi, rispondendo tra l’altro sempre presente nonostante quello che sono stati costretti a vivere sulla loro pelle. Ma se questo non è bastato, è giusto ricordare allora che senza di loro la Lazio non esisterebbe, e che bisogna remare uniti, almeno fino al termine della stagione, per terminare l’annata nella maniera più dignitosa possibile, poi ognuno prenderà la sua strada.

MOVIOLA - Gara tranquilla per Zufferli: giusta la scelta sul gol di Vecino
Sommella, agente di Immobile: “Ciro per ora rimane alla Lazio ma…”