Lazio, interviene l’Anac sul Flaminio: problemi per il progetto di Lotito?
L’Anac interviene sulla questione Flaminio, evidenziando la necessità di dare proprietà all’esame del progetto di Roma Nuoto

Ci sono importanti novità circa il Flaminio, possibile prossimo stadio di proprietà della Società Sportiva Lazio: in un paio di pagine dense di contenuti l’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’Anac, scrive al Comune comunicando che prima di determinare le carte depositate dalla Lazio, occorrerà concludere l’iter per il progetto Roma Nuoto.
Il testo dell’ANAC: la volontà di esaminare prima il progetto della Roma Nuoto
L’Anac sottolinea la necessità di dare priorità all’esame del progetto di Roma Nuoto, rispetto a quello di Lotito, essendo stato presentato prima. Questo contrasta con la normativa del 31 dicembre 2024, data in cui è entrata in vigore la nuova norma che consente di esaminare progetti presentati da soggetti diversi contemporaneamente. Quello di Roma Nuoto è stato depositato prima del 31 dicembre e, quindi, va applicata la vecchia norma che non consente questo esame contestuale. Il Comune deve prima decidere se il progetto ormai è ancora meritevole di ricevere il pubblico interesse oppure no. Se il Comune lo respingesse si potrebbe allora esaminare quello presentato dalla Lazio, al contrario no. Come riporta Il Messaggero, il rischio del Campidoglio è quello di bocciare un progetto approvato in conferenza di servizi (quello di Roma Nuoto) senza poi avere la certezza di approvare l’altro (quello della Lazio).
Le parole di Onorato e il progetto di Lotito secondo l’Anac
Secondo Onorato, quella di ANAC è una nota come tante altre che sono arrivate e l’assessore offre massima collaborazione con l’Associazione, all’insegna della massima trasparenza. Oltretutto, sempre secondo l’Anac quello di Lotito è soltanto un atto preliminare, uno studio o un progetto di prefattibilità, lontano, per definizione, dal più compiuto e completo progetto di fattibilità come richiesto dalla normativa del nostro ordinamento. L’Anac afferma che se la Lazio presentasse un vero e proprio progetto di fattibilità, il Comune avrebbe l’obbligo di pubblicarlo sul sito, indicando un termine non inferiore a 60 giorni per la presentazione di proposte alternative o concorrenti da parte di altri operatori. In più, il Comune viene invitato a trasmettere una copia dello studio di prefattibilità della Lazio entro 15 giorni.