CorSera | Lecce-Lazio, cronaca di una fine annunciata
Qualcosa non torna. Maurizio Sarri, dopo la sconfitta di Lecce, ha manifestato il fastidio per la prestazione della Lazio nella ripresa.«Hanno giocato solo loro, noi non abbiamo nemmeno più difeso da squadra, lasciando che la retroguardia se la vedesse da sola». Constatazione legittima, ma curiosa: fino al 2-1, Sarri non ha cambiato nulla. Al 55’ ha tolto Felipe Anderson e Kamada per Isaksen e Vecino. Ruolo per ruolo. Si è ripetuto al 72’: fuori Lazzari e Zaccagni, dentro Pellegrini e Pedro. Non ha spostato le pedine, ha cambiato le figurine. Sarri stesso ha spiegato in passato che Cataldi «non è uno specialista del ruolo» e che «spende sempre tanto e quindi fatica nel finale». È successo anche a Lecce: faticava a dettare i ritmi, non aiutava la squadra a rifiatare e riequilibrarsi. Forse aveva bisogno di un cambio, che è arrivato solo all’88’, sul 2-1. Sarri non ha reagito al fatto che stesse «giocando solo il Lecce». Pur sottolineando il problema a fine partita... Corriere della Sera/Elmar Bergonzini