Lazio, dai giocatori alla Società: cosa non è andato con Tudor?
Um altro allenatore che lascia i biancocelesti in soli tre mesi: le motivazioni
La Lazio si ritrova nuovamente al centro di un vortice di incertezze tecniche dopo le recenti dimissioni di Igor Tudor, avvenute ieri. Questo rappresenta il secondo cambiamento significativo alla guida tecnica del club in meno di tre mesi, a seguito delle turbolenze che hanno portato all’addio di Maurizio Sarri. Nonostante lo spogliatoio sia rimasto esente da conflitti tra i giocatori, il continuo avvicendarsi degli allenatori ha inevitabilmente creato instabilità in un ambiente che, per natura, è sempre stato caratterizzato da grande armonia. L'addio di Sarri aveva già sollevato una sorta di ammutinamento da parte di alcuni giocatori, mostrando i primi segni di malessere.
L'arrivo e il rapporto con i giocatori
L’arrivo di Tudor non ha portato la stabilità sperata. Conosciuto per i suoi metodi rigorosi e quasi "militari", il tecnico non è riuscito a convincere il gruppo. Anche il modulo scelto non ha sortito gli effetti desiderati. Giocatori come Rovella e Cataldi sono stati progressivamente marginalizzati, mentre Guendouzi, acclamato dai tifosi per le sue ottime prestazioni sotto la guida di Sarri, è stato sorprendentemente escluso dalle scelte dell'ex allenatore dell'OM. Inoltre, il giovane Isaksen è stato promosso e poi rapidamente bocciato, mentre Zaccagni si è visto costretto ad adattarsi a un ruolo non suo. L'unico che sembrava aver trovato spazio e successo sotto la guida di Tudor è stato Kamada, il quale ha però lasciato la squadra poco dopo.
La rottura improvvisa con la Società
Il presidente Claudio Lotito si è trovato di fronte a un bivio: non poteva permettersi di perdere gli investimenti fatti su giocatori come Guendouzi, Rovella e Isaksen, cifre che ammontano a circa 50 milioni di euro. Allo stesso tempo, era impensabile sostenere i costi necessari per un completo rifacimento della rosa in linea con i desideri di Tudor. Le motivazione di questo addio verranno comunque spiegate e rese note in una conferenza stampa programmata per domani, in cui Tudor farà chiarezza sulla sua decisione.
Queste dimissioni aprono un periodo di riflessione e probabilmente di ricerca per un nuovo allenatore capace di ristabilire l'equilibrio e valorizzare il potenziale della squadra. La dirigenza della Lazio sarà ora chiamata a una scelta ponderata per evitare ulteriori turbolenze e puntare a un futuro più stabile e promettente.