Il Messaggero | Juventus o Lazio più di una rivincita
Una sfida che arriva tre giorni dopo quella dell'Olimpico: l'andata di Coppa Italia una sfida dalle mille insidie
Sabato l’antipasto in campionato, stasera arriva il piatto ricco. Alle 21 (diretta canale 5) si fa davvero sul serio. Ora la Coppa Italia può salvare la stagione di Juventus e Lazio. I bianconeri sembrano in caduta libera in Serie A, con appena 7 punti nelle ultime 9 giornate (una sola vittoria, non accadeva dal 1998/99) e il Bologna col fiato sul col- lo a -2 dal terzo posto. Allegri è di nuovo sotto processo, contestato dai tifosi e monitorato dal club, con la Champions improvvisamente a rischio. Figuriamoci se dovesse falli- re pure nella prima semifinale (il 23 aprile, il ritorno), con l’unico trofeo rimasto in palio a Torino. Figuriamovi se, ad appena tre giorni di distanza dalla batosta dell’Olimpico, dovesse ricevere un’altra lezione.
Marusic-gol
Debutto da standing ovation per il croato sulla panchina biancoceleste, con l’1-0 acciuffato da Marusic all’ultimo respiro. Dopo l’addio traumatico di Sarri, c’è ancora vita nella Lazio, per lo meno la palese voglia di riprendersi l’Europa con il ritorno a 46 punti al settimo posto oppure attraverso questo torneo, accedendo alla finale del prossimo 15 maggio. Sulla seconda strada, c’è di nuovo la Juventus di mezzo. In Coppa Italia un grande classico, a dire il vero, con 25 precedenti abbastanza in equilibrio. Settimo confronto in semifinale per i bianconeri e i capitolini, quest’ultimi 4 vol- te su 6 qualificati al turno successivia. Il più bel ricordo è legato all’edizione 2012/13, quando nei minuti di recupero ci furono tre colpi di scena (gol di Vidal, gol di Floccari, clamo- roso errore di Marchisio), che pre miarono le aquile di Petkovic fino poi al tripudio dell’ultimo atto contro la Roma del 26 maggio. Stavolta il bis contro la Vecchia Signora sarebbe un bel viatico per il derby di sabato, per fermare la ricorsa giallorossa alla Champions.
La Lazio di Tudor
Più che il risultato, sabato ha impressionato la trasformazione di ruoli, di marcature a uomo, di principi tattici, di pressing avanzato e di spirito. Oltre le previsioni, la scossa di Tudor: nella decisione del turnover in vista di quest’incontro, nel rilancio di tutta la panchina, persino di Kamada a centrocampo. L’ibrido 3-4-2-1 (difesa a “tre e mezzo”, ovvero 4-4-2 in fase di non possesso) ha abbagliato l’Olimpico. Forse anche per questo 1500 tifosi stasera saranno a Torino. La Lazio ha colpito per disciplina tattica, applicazione nelle due fasi, intensità elevata, con più uomini del solito in attacco e nello spazio. Va superata ancora la difficoltà sotto porta, con maggior lucidità e cinismo. Certo, non si sarebbe dovuti arrivare comunque al gol al 93’, con un miglior arbitraggio: due rigori negati (uno su Pedro, uno netto su Zaccagni), un angolo non visto su Luis Alberto, appena 3’ di recupero, nonostante i 10 cambi di Allegri e Tudor. Designato Massa per stasera, con un bilancio di 11 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte per la Lazio. Al Var Di Paolo, come in Lazio-Milan in cui non ha richiamato Di Bello (poi fermato) sul contatto Maignan-Castellanos, la spinta all’argenuino, il fallo su Immobile in occa- sione del gol di Okafor, fra le prote- ste furiose di Lotito. Bocconi amari di continuo.
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