Il Tempo | Lazio, crocevia sull'isola
Riecco Cagliari, la Sardegna, l’isola del tesoro il 16 dicembre del 2019. Luis Alberto e Caicedo a bloccare la scalata della squadra di Maran che non si riprese più da quella rimonta in extremis. Una partita storica che aveva lanciato la Lazio verso la vittoria della Supercoppa a Ryad e soprattuto verso una serie incredibili di successi che solo l’arrivo della pandemia bloccò. Sono passati due anni e mezzo e i biancocelesti ritornano su quel campo (ore 20.45, stadio esaurito) dove era cominciata la rincorsa verso lo scudetto, stavolta con umori opposti ma con otto giocatori uguali a quella magica notte (Strakosha, Ramos, Acerbi, Radu, Milinjkovic, Leiva, Luis Alberto e Immobile).
La Lazio reduce dall’eliminazione in Europa League e dalla sconfitta (proprio in zona Caicedo per uno strano scherzo del destino), i padroni di casa con una sconfitta nelle ultime sei partite nelle quali sono arrivate le vittorie in trasferta con Atalanta e Torino e il pari interno col Napoli. Il confronto è anche tra due tecnici toscani, più o meno coetanei (il laziale è due anni più vecchio) che hanno due visioni del calcio agli antipodi. Alla ricerca dello spettacolo, un 4-3-3 tutto d’attacco è il marchio di fabbrica di Sarri, di fronte al pragmatismo di Mazzarri che, la scorsa estate si era offerto a Lotito senza successo. All’andata finì 2-2 con l’eurogol di Cataldi a togliere la gioia della prima vittoria di Mazzarri che esordiva proprio quel giorno all’Olimpico. Si pensava che il suo impatto positivo fosse più veloce ma gli ultimi risultati confermano il valore dell’attuale tecnico del Cagliari che ha saputo tagliare col passato e puntare su tanti volti nuovi arrivati a gennaio. E la squadra ha risposto bene così come la Lazio che ha dato la sensazione di essere in crescita nell’apprendimento del verbo sarriano diverso dallo spartito interpretato negli ultimi cinque anni. Il tecnico biancoceleste ha scelto il silenzio alla vigilia, troppi nodi irrisolti, troppe voci in una città che non riesce a gestire le delusioni senza cercare di autodistruggere tutto.
C’è curiosità di scoprire la reazione della squadra dopo il ko contro il Napoli oltre che capire il rendimento di un gruppo che ha patito molto il doppio impegno settimanale. Stavolta Sarri ha avuto i giorni d’allenamento sempre sognati e la possibilità di preparare la gara con più tempo e si spera di vedere i frutti sul campo.
Ma non sarà facile, ci sarà uno stadio pieno e un Cagliari da affrontare nel suo momento migliore. Mazzarri non cambia: «Dobbiamo scendere in campo con lo spirito delle ultime gare. Keita? Paga il fatto di essere stato via per la Coppa d’Africa, in un momento nel quale il gruppo ha lavorato costruendo il nostro cammino». Panchina per l’ex che aveva colpito all’andata, la Lazio è in formazione tipo: sarà battaglia all’ultima mossa tattica tra due i «nemici» toscani. Il Tempo\Luigi Salomone