In esclusiva a Radiosei è intervenuto Fernando Maria Magliaro, giornalista de “Il Messaggero” per fare il punto sulla presentazione del nuovo progetto dello Stadio Flaminio da parte della Lazio.

La situazione da parte della Roma Nuoto

Abbiamo un problema legato alla sovrapposizione di norme. Roma Nuoto ha già presentato un progetto per trasformare l’esistente senza stravolgere l’impianto nella sua natura attuale. Diventerebbe un centro sportivo di quartiere più o meno. In più, sotto le curve in tutto 7 negozi più un supermercato da 2500 mq. Ora il progetto è già in Conferenza Servizi  che deve pronunciarsi entro il 20 novembre, considerando che la prima presentazione è datata 2022, quando le norme sull’iter erano difformi da quelle attuali.

Secondo l’assessore Onorato, dopo l’eventuale ok della Conferenza Servizi su più progetti sullo stesso soggetto, ovvero lo Stadio Flaminio, sarebbe la giunta comunale a decidere a chi affidare il Flaminio in via definitiva.

Ricordiamo che i pareri della Conferenza Servizi (CS) possono essere tre: favorevoli; non favorevoli; favorevoli non prescrizione. Giova ricordare che prima di tutte le difficoltà, il Flaminio è un sito archeologico per cui il parere della Soprintendenza resta vincolante. In tal senso la Lazio avrebbe due ipotesi: stadio con o senza copertura.

Lo ripeto, per evitare ricorsi anche da parte dell’altre proponente, la Lazio deve presentare il progetto entro il 20 novembre, data limite per la pronuncia sulla Roma Nuoto della CS. Ovvio che in caso di bocciatura del suo progetto da parte della CS, Roma Nuoto sarebbe fuori dai giochi e non avrebbe più voce in capitolo.

I tempi

Il Flaminio potrebbe avere anche un problema sicurezza perché si trova in una zona altamente abitata, in tal senso la valutazione è in testa alla Prefettura e alla Questura”. “I tempi laddove andasse tutto bene? Parliamo di opera delicata che ha bisogno di interventi importanti di ristrutturazione. Il progetto Lotito prevede un nuovo anello, una sorta di ciambella sospesa. Solo per questo servono due anni, poi c’è la questione mobilità e parcheggio. Difficile avere tempi credibili, sapendo che l’iter approvativo richiede almeno un anno. Minimo parliamo di 36 mesi.

magliaro flaminio
IPA
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