Come riportato da Il Messaggero, Olé Castellanos. Il gol all'esordio vale l'immediata convocazione della Selecciòn: il ct Scaloni lo ha visto col Venezia e chiamato per i prossimi impegni di settembre contro Cile e Colombia, gare valide per le qualificazioni alla prossima Coppa del mondo. Due giorni da sogno, un altro premio al merito dopo la standing ovation tributata dall'Olimpico: «Sono felice degli applausi dei tifosi. È bello sentire la loro fiducia e quella di tutta la Lazio». Va cavalcato questo entusiasmo del Taty, deve rimanere questa convinzione nel suo cervello. Sulla sua tecnica non c'è mai stato alcun dubbio, ma ora la garra è il valore aggiunto. Domenica sera abbiamo ammirato subito tutto il repertorio di un centravanti completo. Deve essere ancora più concreto, contro il Venezia avrebbe potuto firmare una tripletta (due legni a parte) nel tabellino, ma le occasioni sviluppano il fiuto: «Il gioco di Baroni favorisce le mie caratteristiche. A lui piace tanto giocare fuori per poi arrivare in area di rigore. Per me è importante, io devo farmi trovare sempre sul primo o sul secondo palo per fare gol». Taty avanti e indietro, su tutti i palloni, a trasmettere ai compagni il suo veleno. L'anno scorso aveva saltato tutto il ritiro, adesso si vede il lavoro intero con un nuovo tecnico.

La concorrenza

Castellanos


Attaccate un poster di Di Francesco sull'armadietto di Castellanos e il gol sarà sempre a fuoco: ecco il quarto (su cinque totali in Serie A) contro l'ex allenatore giallorosso. Forse però quest'anno qualcosa è davvero cambiato. La scorsa stagione la prima rete dell'argentino era arrivata alla settima presenza contro l'Atalanta all'Olimpico, stavolta dopo 10 minuti e 36 secondi dal debutto. L'argentino sembra un altro: ha rimesso la maglia numero 11 sulle spalle, ha uno sguardo diverso, è redivivo. Confermati i segnali da bomber del precampionato. La partenza di Immobile può davvero averlo liberato da un blocco psicologico. Il limite caratteriale andrà comunque tenuto sotto controllo, altrimenti con la concorrenza di Dia saremo punto e a capo. Lotito e Fabiani avevano respinto da inizio giugno, e poi a luglio, le offerte da 12 e 15 milioni più bonus per Castellanos: «Non è in vendita perché ci crediamo e puntiamo sino in fondo». Non a caso, avevano deciso inizialmente di prendere un esterno e non il sostituto di Ciro. «Noslin e il Taty sono i nostri attaccanti», aveva giurato Baroni nella conferenza stampa di fine ritiro ad Auronzo, salvo far sorgere nuove riflessioni col ds ad agosto, con l'arretramento dell'olandese sulla fascia e lo sbarco di Dia (bloccato a giugno e congelato per mesi) per scongiurare qualsiasi rischio di successivo mal di gol. Speriamo non sia un autogol.

Il record


«Voglio giocare di più, dimostrare quanto valgo e rispondere alle critiche sul campo». Stavolta Castellanos vuole scrollarsi ogni ombra (di Immobile o di Dia) di dosso ed andare in doppia cifra (scatterà il primo bonus sul contratto, a 20 reti il secondo): «I 13 centri col Girona del campionato spagnolo? Firmerei subito», l'ultima battuta dell'argentino. Certo i rigori aiuterebbero il suo bottino: «Ne ho parlato con Zaccagni, lui ha battuto il primo benissimo». Così il nuovo capitano ha subito tagliato un altro personale record: ha superato Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma, con la partecipazione a 35 reti in Serie A (23 timbri, 12 assist), una in più del trequartista giallorosso. Solo Antonio Candreva (40) ha fatto meglio di loro.

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