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Champions League o rivoluzione: la Lazio davanti a un bivio

La corsa alla Champions League è molto più di un semplice obiettivo sportivo per la Lazio: è una necessità economica. Il piazzamento in Serie A o il trionfo in Europa League determineranno il futuro della squadra. Lo ha confermato anche il ds Fabiani, sottolineando che la società ha resistito alle offerte di gennaio per non indebolire l'organico, ma che a luglio la situazione potrebbe cambiare. I conti sono chiari: la Lazio ha già impegnato oltre 50 milioni per i riscatti di Rovella, Pellegrini, Dia, Nuno Tavares, Belahyane e Provstgaard. Senza gli introiti della Champions, sarà inevitabile ricorrere al mercato in uscita. L'obiettivo? Seguire i modelli di club come Atalanta, Eintracht e Feyenoord, che negli anni hanno saputo finanziare il loro sviluppo attraverso il player trading.

Gila, Tavares, Rovella e il Taty: talenti in vetrina

Molti dei giocatori chiave della Lazio sono sotto osservazione dai top club europei. Gila, con il Real Madrid che detiene ancora il 50% del suo cartellino, potrebbe essere attratto da una chiamata dalla Liga. Tavares, su cui l'Arsenal mantiene una percentuale di rivendita, è stato richiesto da Chelsea, Juventus e Milan: Lotito lo valuta tra i 35 e i 40 milioni. Rovella era già finito nel mirino del Liverpool a gennaio, mentre per Castellanos e Isaksen sono arrivate offerte rispettivamente da Napoli e altri club europei, tutte respinte per ora. Anche Zaccagni, uno dei pilastri della squadra, è stato oggetto di interesse, ma la sua permanenza dipenderà dalle risorse disponibili in estate. Infine, i contratti in scadenza di Vecino e Pedro, insieme alle valutazioni su Lazzari e Patric, saranno altri temi caldi per la dirigenza. Senza la Champions, il rischio di sacrificare più di un big diventa concreto.

Il Messaggero

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