Stessi punti dello scorso anno, similitudini nelle diversità e un percorso lungo: la Lazio sta mutando
Dopo nove giornate e la caduta di Verona la Lazio si trova a 14 , gli stessi dello scorso anno, la cui nona giornata fu la disfatta casalinga contro l'Udinese. Il poker del Cholito Simeone ha steso i biancocelesti e li ha mandati in ritiro almeno fino alla partita contro l'Atalanta in una settimana che dirà molto sui risvolti del campionato e su quelle che possono essere le reali ambizioni di una squadra che alterna vittorie importanti come quella nel derby e contro l'Inter a cadute disastrose come Bologna ed Hellas. Quello dello scorso anno, però, era il decadimento di un percorso che durava da anni, con lo stesso modulo e gli stessi interpreti nella maggior parte dei ruoli. mentre quest'anno si sta cercando una nuova identità, un nuovo modo di giocare e di intendere il calcio. "Il Sarrismo è arrivato", ma ora va assimilato. I dati danno manforte al modo di lavorare di Sarri: squadra che corre di più e con più passaggi in campionato finora. Ora però va cercata un'identità, una netta svolta. La squadra c'è e il gruppo anche. si vede nei momenti di difficoltà come nel caso dell'espulsione di Luiz Felipe dopo l'Inter. Sta nascendo una nuova Lazio, e la prima differenza con il lento decadimento dello scorso anno lo si trova proprio nel fatto che nei match importanti i biancocelesti rispondono presente e vincono anche con una scioltezza invidiabile. Lo scorso anno nelle prime nove giornate la Lazio affrontò l'Atalanta in casa perdendo sonoramente (1-4), la Juventus e l'Inter, anch'esse in casa e con il risultato di 1-1. Due punti che a differenza dei sei di quest'anno tra Milan (2-0 per i rossoneri) Roma e Inter lasciano intravedere una nuova Lazio che c'è. Il cambiamento è in atto e le critiche che stanno arrivando sono anzitempo e ingiuste. Non si possono cambiare pelle, abitudini e rotta dopo quanto perseguito nei cinque anni passati.